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Ospedale senza 65 medici Ora tre reparti ai minimi

Carenza di medici, posti letto, ospedali di comunità. Sono più di uno, i nodi che hanno fatto montare il malumore dei sindaci del distretto Alto Vicentino della conferenza dell’Ulss 7 nei mesi scorsi. Un crescendo culminato nell’astensione sul voto delle schede ospedaliere proposte dalla Regione, lunedì scorso a Bassano, durante l'assemblea di tutti i primi cittadini dell’Ulss Pedemontana. La presa di posizione dei sindaci è il frutto di un minuzioso studio delle schede da parte del tavolo di lavoro sull’ospedale, composto dal presidente del distretto 2 e sindaco di Santorso Franco Balzi, dai sindaci di Villaverla Ruggero Gonzo, di Lugo Loris Dalla Costa, di Piovene Erminio Masero, di Schio Valter Orsi e dall’assessore al sociale di Valli del Pasubio Fabiola Pozzer. Ne è emerso uno scenario, secondo i sindaci, sbilanciato a favore del Bassanese, a discapito dell'Alto Vicentino, un disequilibrio che deve essere colmato. Il senso del documento è quello di apportare una critica costruttiva volta a favorire il miglioramento del servizio sanitario. I MEDICI. Sul fronte della carenza di medici, i sindaci sottolineano che l’organico dell’ospedale di Santorso dovrebbe ammontare a 239 professionisti, mentre al 31 luglio i camici bianchi erano 174. Alcuni reparti soffrono più di altri: al pronto soccorso mancano 14 dei 22 medici previsti, in ortopedia ne mancano 7 su 12, in rianimazione sono 12 ma dovrebbero essere 29. Carenze anche in altri reparti, tra cui medicina generale, dove mancano 8 medici, e radiologia, con 5 camici bianchi in meno. Carenze minori in altri reparti. Al momento si stanno sperimentando situazioni tampone, tra cui le chiamate a gettone ai medici in pensione e al personale di cooperative esterne. La situazione, però, preoccupa i sindaci, per i quali non c'è il tempo di attendere l'esito dei prossimi concorsi. «Sarebbe interessante capire se c'è una visione chiara nella testa della direzione - sottolinea il presidente del distretto Alto Vicentino Franco Balzi -. Per far funzionare questa Ulss è necessario mettere i due ospedali, i due territori, in una situazione realmente paritaria, ma dalle schede ospedaliere non sembra assolutamente questa la prospettiva». Dopo la presentazione delle bozze delle schede, i sindaci avevano presentato alcune richieste di integrazione: per Santorso, sono state ammesse quelle per otorinolaringoiatria e respinte quelle di urologia, chirurgia vascolare, nefrologia e gastroenterologia; a Bassano sono invece state riconosciute integrazioni per psichiatria, emodinamica, oncologia, senologia. I POSTI LETTO. Un altro «segno tangibile» della disparità tra Santorso e Bassano è «nell'assegnazione dei posti letto: 400 per Santorso, 482 per Bassano e Asiago: per il distretto Alto Vicentino si parla di 2,2 posti letto ogni mille abitanti, per quello bassanese di 2,8 posti per mille abitanti». «Abbiamo 82 posti letto in meno nonostante la popolazione del nostro distretto sia più numerosa», puntualizza Balzi. E le integrazioni dei posti previste dal piano, secondo i sindaci, sono collocate troppo in avanti nel tempo, oltre che legate all'acquisizione di nuovo personale. Un tema, quest'ultimo, al quale vengono vincolate anche le novità per le malattie infettive, la senologia, la Breast Unit e le integrazioni per lo Stroke in neurologia, l’emodinamica in cardiologia e la senologia. «Vogliamo tenere aperto un dialogo con la Regione e per questo abbiamo chiesto che il nostro studio sia inviato a Venezia, assieme alla relazione del direttore generale sul parere dei sindaci - specifica il sindaco di Schio Valter Orsi -. Noi sindaci siamo i referenti dei cittadini che fanno uso dei servizi sanitari; siamo i primi a sentire i loro problemi» SERVIZI TERRITORIALI. Disparità anche nei servizi sul territorio, secondo i sindaci. Sul fronte degli ospedali di comunità, secondo le schede ospedaliere, i posti letto del Bassanese aumenteranno da 22 a 40, mentre quelli dell'Alto Vicentino, attualmente pari a zero, saranno 30. Con alcune criticità: i 15 posti previsti alla residenza Muzan di Malo non sono ancora stati attivati in quanto l'iter di accreditamento della struttura non è completato; per i 15 previsti all’ospedale di Santorso, a causa di questioni logistiche, si prospetta la necessità di una soluzione alternativa, in una struttura, da individuare, però, velocemente. «La preoccupazione è molto alta - conferma il sindaco di Thiene Gianni Casarotto -. Sappiamo che la direzione dell’Ulss sta lavorando per risolvere i problemi, ma anche che la situazione è grave e tra due anni potrebbe essere peggiore. Per questo, con l'astensione, abbiamo voluto dare un messaggio alla Regione, precisando che i due territori e i due ospedali devono essere coerentemente equilibrati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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