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L’università emigra
Apre il cantiere
da un milione di euro

L’edificio che ospita la facoltà  di infermieristica. ARCHIVIO
L’edificio che ospita la facoltà di infermieristica. ARCHIVIO
L’edificio che ospita la facoltà  di infermieristica. ARCHIVIO
L’edificio che ospita la facoltà di infermieristica. ARCHIVIO

Un milione di euro per la messa in sicurezza antisismica dello stabile nel Centro Servizi dell'Ulss 7 all'interno del quale, fra poche settimane, inizierà il nuovo anno accademico del corso di scienze infermieristiche dell'università di Padova. È il finanziamento che la Regione Veneto intende mettere a disposizione per le opere nella struttura che, come deliberato ad agosto dalla giunta regionale, avrebbe bisogno di «un intervento urgente di messa in sicurezza». Nel documento è stata anche evidenziata la necessità “di un urgente trasferimento della Scuola Infermieri all'ex ospedale di Schio” per permettere l'apertura del cantiere. «Le attività e gli immobili presenti nel Centro Servizi di Montecchio Precalcino sono vari: dalla “Decima”, nucleo residenziale rivolto alla fascia psico geriatrica e disabile adulto-anziana con 16 posti letto, alla “RSA San Michele”, che accoglie ospiti psico geriatrici e disabili con 100 posti, a “Il Cardo”, che ospita 38 disabili gravi», spiega il direttore generale dell'Ulss 7 Pedemontana, Giorgio Roberti.

«A questi si aggiungono villa Bonin Longare, sede operativa del Centro di Formazione della Regione Veneto, con gli immobili annessi ovvero l’ex Comunità Terapeutica Protetta e le aule del Corso Universitario di Scienze Infermieristiche dell’Università di Padova, nel padiglione B. Gli immobili sono stati e sono oggetto di continui interventi di adeguamento strutturale, antincendio e impiantistico».

Sul Centro Servizi sono state anche svolte delle indagini per accertarne lo stato dal punto di vista sismico. «Nel processo di verifica della vulnerabilità sismica è emersa la necessità di migliorare il padiglione B. Attualmente – aggiunge Roberti - il servizio tecnico aziendale sta predisponendo il progetto definitivo per l'adeguamento antisismico». Il piano verrà poi inviato entro la fine del 2017 agli uffici regionali competenti per l'approvazione. Tra gli interventi previsti in fase preliminare vi è la realizzazione di una serie di setti in calcestruzzo e acciaio per l'irrigidimento della struttura. Questi elementi interesseranno gli spazi interni di tutti i piani nei quali verranno anche effettuate operazioni di demolizione e ricostruzione, oltre al rinforzo delle travi. Stando alle previsioni il cantiere potrebbe essere aperto già nel 2018.

Marco Billo

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