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La storia

L'erede di Jacobs ha 17 anni, vive a Thiene e sarà presto azzurro

Yassin Bandaogo in allenamento con il velocista Marcell Jacobs
Yassin Bandaogo in allenamento con il velocista Marcell Jacobs
Yassin Bandaogo in allenamento con il velocista Marcell Jacobs
Yassin Bandaogo in allenamento con il velocista Marcell Jacobs

L'erede di Marcell Jacobs vive a Ca' Pajella, a Thiene, e prega tutti i giorni nella moschea di via del Rosario. Yassin Bandaogo ha 17 anni e nella sua categoria è il più veloce d'Italia: agli ultimi tricolori allievi di Rieti ha vinto col tempo di 10"58. Non lo prendevano i difensori quando giocava come attaccante nel S. Sebastiano e nel Marano, non lo prendono gli avversari sui 100 metri.

I genitori di Bandaogo sono originari del Burkina Faso. Il padre, che arrivò a Vicenza ventisette anni fa per avere un futuro migliore, lavora a Thiene; la mamma, che raggiunse il marito sei anni dopo, lavora a Molina di Malo. Yassin è nato a Thiene il 6 gennaio 2004 e vive nel quartiere Ca' Pajella, assieme agli altri due fratelli, Omar di 8, e Sara di 13 anni. 

«Il mio sogno - racconta - è vestire la maglia azzurra, entrare nella Polizia e magari rincorrere chi non si comporta bene». Bandaogo è un ragazzo perbene, non ha grilli per la testa. «Esco poco, mi alleno molto e mangio sano - spiega -, qui a Thiene mi sono integrato subito, ho amici di tutte le nazionalità e mi sento italiano al cento per cento, anche se di tanto in tanto mi piace indossare i vestiti tradizionali del Burkina Faso, è un modo per riprendere contatto con le mie origini. Se posso, ogni giorno mi reco in moschea e prego. Lo faccio prima di ogni gara e l'ho fatto dopo aver vinto i campionati italiani. La preghiera per me è un modo per ringraziare Dio di tutto quello che ho». Lo sprinter portacolori dell'AV Brazzale, allenato da Umberto Pegoraro, non avrebbe mai immaginato di trovarsi catapultato in un mondo sportivo di alto livello. E mai avrebbe pensato di essere l'erede del campione olimpico Jacobs. Che peraltro è un suo amico. «Fino a quattro anni fa l'atletica era fuori dai miei radar. A me piaceva fare gol, ma ad un certo punto ho voluto provare le emozioni della pista e ho iniziato ad allenarmi a Breganze sotto la guida di Antonio Lazzaretto. Il mio idolo è Jacobs, lo era ancor prima di esplodere ai Giochi di Tokyo. Ci sentiamo spesso e sogno di diventare come lui. Quando Marcell aveva 17 anni, era molto simile a me fisicamente e questo mi fa ben sperare».

Bandaogo frequenta l'istituto professionale Garbin. «Mi impegno molto e mi piace studiare - spiega -. Finora sono sempre riuscito a conciliare studio e sport. Cinque volte a settimana viaggio in autobus da Thiene per raggiungere il campo di atletica Perraro a Vicenza, dove mi alleno. Spero che il mio futuro sia nell'atletica. Ancora non ho l'età, ma tra un anno spero di entrare in un gruppo militare»

Marta Benedetti

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