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Thiene

Inquilini abusivi
La casa gratis
fino a settembre

Il sopralluogo fatto ieri alla casa occupata. FOTO STELLA CISCATO
Il sopralluogo fatto ieri alla casa occupata. FOTO STELLA CISCATO
Il sopralluogo fatto ieri alla casa occupata. FOTO STELLA CISCATO
Il sopralluogo fatto ieri alla casa occupata. FOTO STELLA CISCATO

«I due nordafricani che stanno occupando l’appartamento al civico 13 di via Marconi potranno rimanervi finoIal 30 settembre. Poi se ne andranno». È l’avvocato Claudia Pellizzari, del comitato “PrimaNoi”, ad annunciare quello che probabilmente sarà l’epilogo della vicenda dell’abitazione occupata da abusivi, dove i due hanno l’obbligo di permanenza domiciliare notturna.

Una misura che il giudice per le indagini preliminari ha disposto, dopo che i due marocchini sono stati arrestati dai carabinieri di Thiene, perché trovati in possesso di una settantina di grammi di hashish. «Hanno dichiarato alle autorità di essere domiciliati in quella casa e per questo il gip ha disposto la permanenza notturna nell’immobile che stanno occupando», spiega il legale. «Ci siamo incontrati con il loro avvocato e assieme siamo arrivati ad un accordo: la proprietaria dell’abitazione permetterà ai nordafricani di viverci, gratuitamente, fino al 30 settembre. Allo scadere di questo periodo i due dichiareranno di non abitare più al civico 13 di via Marconi e cambieranno domicilio. Questo accordo è stato scritto, sottoscritto e depositato».

Se tutto andrà per il verso giusto, dunque, fra poco più di quattro mesi la scledense che aveva denunciato l’occupazione abusiva dell’abitazione di sua proprietà, potrà tornare in possesso dell’immobile. La notizia è stata data ieri mattina: alle 11 i membri di “PrimaNoi” si erano dati appuntamento per verificare se i due marocchini si trovavano ancora nella casa. Il comitato però non ha potuto nemmeno avvicinarsi all’uscio per un provvedimento della questura di Vicenza. È stata infatti vietata la manifestazione – come viene definita nel documento firmato dal questore – per evitare che si potessero verificare episodi illeciti, violenti o minacciosi.

In via Marconi, dunque, per buona parte della mattinata, gli agenti di un reparto mobile della polizia di stato assieme ai carabinieri e alla polizia locale hanno vigilato affinché le disposizioni del questore venissero rispettate. «Ci accusano di non aver rispettato la legge, quando noi abbiamo solo alzato la voce perché altrimenti nessuno avrebbe fatto nulla. Solo grazie al nostro intervento ora la vicenda sembra essersi sbloccata», dichiara Alex Cioni, portavoce del comitato.

«Se i cittadini non si possono dare una mano a vicenda, cosa devono fare? Rimanere a guardare? La gente ormai non si rivolge più alle istituzioni. Come in questo caso: se non ci fossimo stati noi – conclude - la faccenda non si sarebbe risolta così velocemente». M.B.

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