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Inquilini abusivi, il Comune dal giudice

L’ultimo caso di casa popolare di cui il Comune non riesce a rientrare in possesso è in via dei Castagni Lo stabile dove si trova l’appartamento. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO
L’ultimo caso di casa popolare di cui il Comune non riesce a rientrare in possesso è in via dei Castagni Lo stabile dove si trova l’appartamento. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO
L’ultimo caso di casa popolare di cui il Comune non riesce a rientrare in possesso è in via dei Castagni Lo stabile dove si trova l’appartamento. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO
L’ultimo caso di casa popolare di cui il Comune non riesce a rientrare in possesso è in via dei Castagni Lo stabile dove si trova l’appartamento. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO

Da quasi due anni il Comune di Thiene sta tentando di rientrare in possesso di un alloggio popolare assegnato temporaneamente ad una famiglia in emergenza abitativa. Gli iniziali tre mesi di concessione gratuita si sono trasformati in un’occupazione senza titolo che dura da 18 mesi: per questo il Comune, che un anno fa aveva emesso un’ordinanza di sgombero rimasta inevasa, ha deciso di rivolgersi al Tribunale di Vicenza e intentare una causa civile per riavere l’immobile. Nel giugno 2017 l’appartamento, al civico 20 di via dei Castagni, è stato assegnato ad un cittadino straniero e alla sua famiglia, sfrattati dal precedente alloggio. La concessione era provvisoria e a titolo gratuito, e il beneficiario si è impegnato a liberare l’immobile entro tre mesi. A fine luglio e poi ancora a fine agosto 2017 il Comune ha inviato all’inquilino due notifiche con le quali lo informava che entro il 22 settembre avrebbe dovuto liberare l’alloggio. Le missive sono cadute nel vuoto e a gennaio 2018 il capo famiglia è stato convocato in municipio. «Durante l’incontro - racconta il sindaco Gianni Casarotto - abbiamo illustrato all’inquilino le possibili soluzioni per far fronte all’emergenza della famiglia: la moglie e i tre figli sarebbero stati accolti dalla Casa della Solidarietà e lui da Casa Bakhita, ma ha rifiutato. Qualche tempo dopo (aprile 2018, ndr), dato che si rifiutava di lasciare l’alloggio, ho emesso l’ordinanza di sgombero». L’ordinanza tuttavia non è stata eseguita poiché la famiglia si rifiutava di darne esecuzione, nonostante la presenza delle forze dell’ordine. Nell’agosto 2018 il Comune ha chiesto aiuto al Ministero dell’Interno al fine di chiarire la correttezza della procedura adottata; in particolare per sapere se può portare ad esecuzione l’ordinanza senza ricorrere all’autorità giudiziaria, vista la natura concessoria dell’assegnazione dell’immobile. «Con mio grande dispiacere devo dire che, nonostante un sollecito, il Ministero non ci ha mai risposto – conclude il sindaco –. A questo punto, dato che l’alloggio è ancora occupato senza titolo, abbiamo deciso di rivolgerci al Tribunale di Vicenza». Non è la prima volta che il Comune fatica a rientrare in possesso di un alloggio pubblico. Il caso più eclatante si è verificato l’estate scorsa quando, dopo due anni di tentativi, è riuscito a liberare l’alloggio di via delle Rose, di proprietà dell’Ater, occupato abusivamente da un inquilino fantasma residente in Belgio, che periodicamente faceva ritorno in città per non perdere l’assegnazione della casa. L’anno scorso il Comune è rientrato in possesso di un appartamento di via dei Tigli dopo che si è conclusa la procedura di decadenza dall’assegnazione di alloggio per mancata stabile occupazione avviata ad ottobre 2017. Attualmente il Comune è proprietario di 47 alloggi di edilizia residenziale pubblica di cui 45 locati e due sfitti in quanto presentano problemi di infiltrazioni e umidità. Undici sono gli alloggi non di edilizia residenziale pubblica: di questi, cinque sono assegnati, uno è disponibile per emergenze, uno è occupato senza titolo, uno sfitto perché necessita di manutenzione e tre riservati a richiedenti asilo. Nel 2018, anno dell’ultima graduatoria Erp, hanno presentato domanda di alloggio 132 persone, di cui 81 italiani e 51 stranieri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

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