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Il sindaco si alza l’indennità, è bufera

Un’immagine del centro di Sarcedo, a sinistra il municipio teatro della polemica innescata in consiglioIl sindaco Luca Cortese
Un’immagine del centro di Sarcedo, a sinistra il municipio teatro della polemica innescata in consiglioIl sindaco Luca Cortese
Un’immagine del centro di Sarcedo, a sinistra il municipio teatro della polemica innescata in consiglioIl sindaco Luca Cortese
Un’immagine del centro di Sarcedo, a sinistra il municipio teatro della polemica innescata in consiglioIl sindaco Luca Cortese

«Queste sono le notizie che deludono e fanno arrabbiare. Già avere estromesso Antonio Tammaro dalla giunta comunale è stato un atto non democratico, ora aumentare il proprio stipendio senza nessun preavviso e motivo reale che giustifichi tale scelta, è davvero vergognoso! Con 700 euro al mese per 12 mesi per 5 anni, ovvero con 40 mila euro, quante cose si potevano fare per il nostro paese?». Giorgio Meneghello capogruppo di “Vivere Sarcedo” si dice deluso e arrabbiato per le ultime decisioni che il sindaco Luca Cortese ha preso, senza consultare nessuno, a partire dai propri cittadini. La questione è delicata e parte dal dopo elezioni quando, nonostante Antonio Tammaro avesse incassato 140 preferenze, non è stato riconfermato assessore ma solo consigliere comunale. Una scelta, quella del primo cittadino, che aveva lasciato a bocca aperta molti cittadini, a partire dal gruppo di opposizione. «Nell'ultimo Consiglio, nuova puntata di questa soap opera con il sindaco che ha chiesto espressamente che la sua indennità mensile venisse aumentata da 1.570 euro mensili a 2.300 (cifre lorde). Una situazione sconcertante visto che proprio lui nel primo mandato si era gloriato di aver ridotto le indennità. Un segno di incoerenza soprattutto perché in campagna elettorale non ne ha mai fatto parola». Chi è stato coerente con sé stesso è stato il consigliere Tammaro che nel corso della discussione prima ha chiesto di ripensarci, poi si è astenuto. «Ma c'è una terza puntata che va sottolineata – evidenzia Meneghello -. Con un provvedimento alquanto creativo, il sindaco ha nominato l'assessore Alberto Molo come “secondo vicesindaco”, oltretutto a tempo determinato, senza che sia stato revocato l'incarico al primo vicesindaco Federica De Muri. Ma lo Statuto comunale, ma ancor prima il Testo unico enti locali, dispongono che ci può essere un solo vicesindaco. E proprio per questo come gruppo abbiamo scritto una lettera al prefetto per avere un parere di legittimità». La replica del sindaco Luca Cortese non tarda ad arrivare per tutte e tre le questioni, a partire dall'ultima. «Non c'è nessun secondo vicesindaco, ma se per motivi personali mancano nello stesso momento il sindaco e il vicesindaco, occorre nominare un assessore che, a tempo determinato, possa firmare i documenti. Questa è una situazione che va a favore della macchina burocratica del Comune, ma anche di tutta la comunità che deve avere un punto di riferimento in ogni momento dell'anno. Per quanto riguarda, invece, l'aumento della mia indennità non è stato detto in campagna elettorale perché è una decisione che ho maturato dopo la mia rielezione quando ho deciso per questi 5 anni di fare il sindaco a tempo pieno e quindi di smettere di fare il geometra. Ora avrò il tempo per dedicarmi a temi complessi come la sanità e la ricerca di fondi per Sarcedo. Probabilmente percepirò 1.650 euro netti, in pari con molti miei colleghi». Per quanto riguarda il “caso Tammaro” «non c'è nessuna frattura – sostiene il primo cittadino – Abbiamo parlato a lungo quando non è stato confermato assessore, mentre per la variazione della mia indennità il fatto che si sia astenuto dispiace ma è normale che in un gruppo democratico ci possano essere delle divergenze». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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