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Thiene

Grotto a perdifiato, tagliato il traguardo delle mille maratone: «Lo sport è una gioia»

Antonio Grotto, ex imprenditore thienese, ha da poco festeggiato la sua millesima maratona
Antonio Grotto, ex imprenditore thienese, ha da poco festeggiato la sua millesima maratona
Antonio Grotto, ex imprenditore thienese, ha da poco festeggiato la sua millesima maratona
Antonio Grotto, ex imprenditore thienese, ha da poco festeggiato la sua millesima maratona

Corro dunque rinasco. Un po' cartesiano, un po' sognatore, determinato come pochi. Antonio Grotto, ex imprenditore thienese di 72 anni, è arrivato a quota mille. Maratone, naturalmente. Un traguardo toccato e festeggiato a Roma giusto qualche settimana fa, col solito sorriso e quella gioia che da anni ispira ogni suo passo di corsa.

Caduta e rinascita Grotto, che ora corre per i colori di Vicenza Marathon, ha scoperto la corsa 35 anni fa e da allora non si è più fermato. Ha girato il mondo per correre, esplorare, conoscere, stare bene con se stesso e con gli altri. Come tutti i runner, ha sempre avuto rispetto per il pericolo, la necessità, gli eventi collaterali che toccano chiunque pratichi sport. Però nel 2019, in un caldo fine settimana di luglio, Grotto se l'è vista davvero brutta quando in occasione della maratona dei Due Comuni, in località Durlo di Crespadoro, quattrocento chili di fieno rotolanti l'hanno letteralmente investito mentre correva, senza dargli il tempo di accorgersene. Lo spavento, le conseguenze. Non semplici da accettare per una persona piena di energia come Grotto. «Ho rimediato botte, contusioni, per mesi e mesi ho avuto male ovunque - spiega ricordando quella terribile esperienza -, ma soprattutto ho provato paura e al tempo stesso mi sono sentito fortunato perché nonostante la disavventura sono sopravvissuto. Sono trascorsi sette, otto mesi prima di ricominciare a correre. La ricostruzione fisica e mentale è stata lunga».

Il personaggio La moglie, la signora Anna, ha sempre condiviso la passione del marito Antonio. L'ha appoggiato mille volte, e in questo caso non è un modo di dire. Stessa cosa i figli, Alberto e Lisa. Grotto si mantiene giovane grazie alla corsa ma anche ai suoi quattro adorati nipoti, due maschi e due femmine. In passato è stato un imprenditore nel campo del commercio. «Vendevo registratori di casse, nel 1983 aprii a Thiene la prima filiale. Lavoravo tanto e ad un certo punto decisi che altre persone avrebbero potuto aiutarmi nel mio lavoro così avrei potuto avere del tempo libero, per investire in altro modo su me stesso. Nella mia vita c'è tutto eccetto la routine, perciò la corsa, lo capii subito, mi dava la possibilità di rendere ogni giornata diversa. Peraltro prima di iniziare a correre, avevo sempre mal di testa. La corsa è stata la mia medicina migliore».

Tante sfide Lo conoscono tutti, il signor Grotto, mister mille maratone e ultramaratone. Ha corso ovunque: dal Polo Nord alla Terra del Fuoco, passando per il tempio di Kathmandu. Ha corso maratone in Iran e Vietnam, oltre ad aver partecipato alle classiche di New York e Tokyo. Ma gira e rigira, ad emozionarlo sempre, una volta di più, è la 100 km del Passatore. «L'ho fatta ventiquattro volte, sarò al via anche della prossima edizione». Ha corso anche ieri, a Pasquetta, a Crevalcore, in Emilia. Niente grigliate, meglio 42 km e 195 metri baciato dal sole.

Marta Benedetti

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