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Thiene

Gianni Casarotto:«Lascio una città migliore. Il mio futuro? In parrocchia»

Tra un mese, o poco più, dovrà lasciare definitivamente il suo ufficio in piazza Ferrarin: un trasloco per nulla facile non solo emotivamente, visto che lo occupa da dieci anni, ma anche materialmente. La scrivania, il tavolino, gli armadietti sono letteralmente sommersi da documenti - ogni pila una questione da affrontare - mentre nell'angolo vicino alla finestra sono in bella mostra i suoi ritratti realizzati dai bambini delle scuole cittadine. 
Dei suoi 71 anni, il sindaco Gianni Casarotto ne ha trascorsi quasi la metà in municipio a Thiene: prima come funzionario con incarico di posizione organizzativa nei settori cultura, istruzione, sociale e sport, e dal 2012, dopo due anni di pensione, come primo cittadino. Un decennio alla guida di Thiene con l'unico obiettivo di lasciarla migliore di come l'ha trovata, un compito che ha portato avanti con l'impegno i buon senso del “padre di famiglia”, come ama definirsi. Un padre di famiglia con una lunga esperienza, non solo alla guida dell’amministrazione thienese, ma maturata anche nella politica extra-cittadina. Perchè nell’epoca della grande Dc, del Veneto democristiano, aveva avuto modo di lavorare a fianco di Camillo Cimenti, che di Thiene è stato sindaco, ma che in quegli anni era assessore regionale.

Partiamo proprio dagli aspetti in cui la città è migliorata in questi ultimi 10 anni.
È facile dimenticarsi com’era Thiene nel 2012, ma io ho in mente alcuni flash che ben raccontano la sua trasformazione. Penso ad esempio a piazza Nova Thiene: quando sono arrivato era di fatto una voragine alle spalle del centro storico, un cratere che andava riempito con un parcheggio sotterraneo a due piani. Anche l'area di fronte al lanificio Ferrarin, in via Monsignor Pertile, era abbandonata, ma dopo soli 5 anni c'era una nuova zona residenziale, un parcheggio pubblico e un parco rimodernato. Le zone dell'ex Scalo Merci e Consorzio Agrario erano in mano al degrado mentre ora sono riqualificate, così come la Cittadella dello sport che è tornata ad ospitare attività. Tanti altri progetti sono pronti a partire, su tutti il collegamento tra casello A31 e Nuova gasarono, e per altri abbiamo gettato le basi per un prossimo sviluppo come l'ex sede Volare e l'area Ferrarin. 

Se dovesse indicare un'opera di cui è personalmente orgoglioso? 
Senza dubbio il riordino della cittadella degli studi: ho sempre avuto a cuore i giovani e la loro formazione, non solo scolastica ma anche sportiva. Per questo ci siamo impegnati a dotare la città di edifici scolastici nuovi e sicuri, e di realizzare piastre polivalenti e la nuova doppia palestra a disposizione di studenti e sportivi. 

Per tanti problemi risolti, ce n'è uno su cui non è riuscito a intervenire come avrebbe voluto?
La viabilità rimane un grosso problema per Thiene, anche per colpa di alcune scelte fatte in passato. Mi riferisco alla rotatoria di via dell'Autostrada, all'imbocco della bretella Thiene-Schio, dove in origine era previsto un sottopasso che avrebbe di certo evitato gli ingorghi quotidiani che si verificano in quel punto. Se dovessi dunque dare una priorità alle infrastrutture viabilistiche da realizzare nei prossimi anni, direi in primis la sistemazione di questa rotatoria, poi il raddoppio di via dell'Autostrada e infine il collegamento tra la rotonda già pronta a Zanè all'altezza dell'Eurospin e la bretella Thiene-Schio. 

Parliamo di centro storico: ai candidati sindaci non è piaciuto il progetto di ombreggiamento della ztl che ha voluto lasciare in eredità alla prossima Amministrazione.
Si tratta di una semplice proposta per rendere attrattivo questo tratto di Corso Garibaldi che assieme ad Ascom abbiamo voluto inserire nel piano cittadino del commercio, ma se ci sono altre idee ben vengano. La cosa importante è che tutti abbiano compreso l'importanza della ztl, un'area del centro che va abbellita e resa ancora più vivibile. A meno che non ci sia qualcuno che la vuole riaprire al traffico... 

In molti invece criticano la sua Amministrazione per non essere riuscita a portare a termine la sistemazione di Galleria Garibaldi. 
La volontà di completare il progetto di riqualificazione c'è sempre stata da parte nostra, tanto che abbiamo finanziato una parte dei lavori di sistemazione delle luci e di abbattimento delle barriere architettoniche. Purtroppo i condòmini si sono bloccati sull'intervento più costoso, cioè la ripavimentazione. A questo punto l'unica soluzione è quella che il condominio Garibaldi ceda al Comune la proprietà della Galleria, perché la legge non consente di spendere soldi pubblici su una proprietà privata. 

Lei ha vissuto da protagonista due campagne elettorali, mentre questa la può guardare da spettatore: che idea si fatto?                           Non so se sia colpa alla pandemia, del clima di chiusura che abbiamo vissuto per due anni e che permane in parte ancora adesso, ma vedo molta disaffezione da parte dei cittadini, tanto è vero che non c'è grande affluenza agli incontri pubblici promossi dai diversi candidati. Temo che il 12 giugno non andrà alle urne nemmeno il 50% degli elettori, molti dei quali non sanno che ci sono anche i referendum da votare. 

Si sente di lanciare un appello ai suoi concittadini? 
Semplicemente andate a votare, così poi non vi potrete lamentare: informatevi bene e poi scegliete chi riterrete migliore, perché la democrazia si salva solo se c'è la partecipazione.

A giugno inizierà un nuovo capitolo della sua vita: cosa le mancherà della sua vita da sindaco?      Mi mancherà il contatto e il confronto con le persone: mi fermano sempre per strada per espormi un problema o per chiedermi un'opinione su qualche questione, questo significa che c'è stima e affetto nei miei confronti. Dovrò riabituarmi ad una vita diversa, certamente molto più tranquilla e serena, da dedicare alla famiglia e ai nipoti, e a qualche hobby che ho trascurato. Vorrei passare un po' di tempo in parrocchia (Cappuccini,ndr) e, se la salute me lo consentirà, alle passeggiate in montagne.

 

Alessandra Dall'Igna

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