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Eva, in 400 all’addio «Il tuo mondo era senza barriere»

Don Lino Bedin ha celebrato la commovente liturgia nella chiesa del SS Redentore a Levà. FOTO CISCATOGli amici all’esterno della chiesa
Don Lino Bedin ha celebrato la commovente liturgia nella chiesa del SS Redentore a Levà. FOTO CISCATOGli amici all’esterno della chiesa
Don Lino Bedin ha celebrato la commovente liturgia nella chiesa del SS Redentore a Levà. FOTO CISCATOGli amici all’esterno della chiesa
Don Lino Bedin ha celebrato la commovente liturgia nella chiesa del SS Redentore a Levà. FOTO CISCATOGli amici all’esterno della chiesa

«Il mondo ha perso la persona che lo rendeva bello». Con queste parole la famiglia ha salutato Eva Valerio, 30enne originaria di Montecchio Precalcino annegata in Marocco a inizio gennaio, durante i funerali che si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa di Levà. Più di 400 persone si sono raccolte attorno ai genitori, Luigi Valerio e Nadia Cazzola, e alla sorella Stella. «Non siamo qui per trovare risposte o per capire come o perché una vita così giovane sia stata spezzata nel pieno del suo vigore», ha spiegato il parroco don Lino Bedin. «Vogliamo invece capire il cammino di una ragazza e i valori che ha perseguito. Tutte le scelte della sua vita sono state determinate dalla volontà di raggiungere un sogno, quello di aprire un bed and breakfast che le permettesse di essere in contatto, conoscere e ospitare le persone. Eva creava gioielli bellissimi e, dopo la formazione scolastica nel settore orafo, avrebbe potuto entrare in un'azienda, ma lei non era una tipa da fabbrica. Le cose belle che creava le regalava a chi voleva. Poi è nata in lei l'idea di conoscere il mondo: prima ha viaggiato in tutta Europa, sempre contraddistinta dal suo spirito libero che le ha permesso di trovare ciò che non si può vedere durante i viaggi organizzati. Voleva entrare in contatto con le persone, gustare il bello che trovava in loro, nella convinzione che in ognuno c'è sempre del buono». Dal Vecchio Continente all'Asia Minore e al nord dell'Africa. «Affrontava tutto senza paura. In uno di questi viaggi si è anche fermata a insegnare l'italiano ai bambini. Lei di stare ferma non ne voleva proprio sapere. Ultimamente si trovava in Marocco per gustare la bellezza di quei luoghi: da un po' di tempo stava prendendo forma un sogno, quello di aprire e gestire un b&b nel paese nordafricano. Tutti i progetti e le speranze si sono però infranti tra le acque fredde dell'oceano a Dakhla». «Oggi mi viene da dirti ben tornata a casa Eva – ha aggiunto il sacerdote - anche se a dire il vero la tua casa è sempre stata il mondo. Nel profondo del mio cuore spero che tu abbia trovato in Dio quel bello e quel buono che hai sempre cercato». Tra le lacrime e il cordoglio delle decine di amici e conoscenti, molti dei quali giunti da Vicenza dove la giovane aveva vissuto e lavorato, al termine della cerimonia funebre è stata letta anche una lettera scritta dalla famiglia Valerio. «Sognavi un mondo senza frontiere, dove non ci fossero divisioni tra i popoli. Sei sempre stata una forza della natura e anche lassù darai del filo da torcere a chi cercherà di trattenerti», sono le parole scritte dai parenti. «Adesso lasci un vuoto immenso in noi, un dolore che non scomparirà. Il mondo ha perso la persona che lo rendeva bello». Terminato il funerale, il feretro è stato portato nel cimitero della frazione montecchiese per la sepoltura. Un gruppo di amici ha raccolto delle offerte per dare un concreto sostegno alla famiglia della ragazza nella copertura economica delle spese sostenute per il rimpatrio della loro cara Eva dalla lontana terra africana che tanto aveva amato . • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Billo

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