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Eva, c’è un buco di 36 ore Ora il mistero si infittisce

La spiaggia di Boutalha, a nord di Dakhla, dove è stato trovato il corpo senza vita di Eva ValerioLa polizia sul luogo del ritrovamento del cadavere: dietro il deserto
La spiaggia di Boutalha, a nord di Dakhla, dove è stato trovato il corpo senza vita di Eva ValerioLa polizia sul luogo del ritrovamento del cadavere: dietro il deserto
La spiaggia di Boutalha, a nord di Dakhla, dove è stato trovato il corpo senza vita di Eva ValerioLa polizia sul luogo del ritrovamento del cadavere: dietro il deserto
La spiaggia di Boutalha, a nord di Dakhla, dove è stato trovato il corpo senza vita di Eva ValerioLa polizia sul luogo del ritrovamento del cadavere: dietro il deserto

Un vuoto lungo 36 ore e due notti. Consumato tra il vento, un oceano infinito e la sabbia del deserto. In un luogo mozzafiato, paradiso dei surfisti. Non c’è ancora una risposta al giallo sulla tragica morte di Eva Valerio, la trentenne di Montecchio Precalcino rinvenuta senza vita domenica lungo la spiaggia atlantica di Boutalha, a circa 31 chilometri dalla laguna di Dakhla, nell’area costiera del Sahara occidentale, in Marocco. La gendarmeria starebbe ora passando al setaccio quanto è accaduto nelle ore precedenti alla scomparsa della giovane che era in vacanza, su un camper, con un giovane marocchino. Secondo le prime ipotesi formulate dalle autorità locali, la giovane vicentina, domiciliata in Francia dove lavorava nel settore alberghiero, sarebbe morta per annegamento. Sul corpo non sono stati trovati segni di violenza. Il sito di news Rue 20, ha però pubblicato anche una foto della giovane al momento del suo ritrovamento in cui appare completamente vestita. Un’incongruenza? Le indagini sono in corso, e il ragazzo con cui condivideva il camper è stato ascoltato per ore dagli agenti marocchini che l’avrebbero trattenuto in caserma. Anche ieri l’interrogatorio è proseguito. L’identità dell’uomo non è stata ancora resa nota così come la sua posizione. Il che potrebbe pensare ad un qualche collegamento con la morte di Eva. A questo proposito sarebbero stati ascoltati anche dei testimoni. Fonti locali hanno fatto sapere che gli inquirenti, in attesa degli esiti dell’autopsia, non stanno lasciando inesplorata alcuna ipotesi sulla morte della turista vicentina. Era stato proprio il giovane a lanciare l’allarme venerdì sera, allertando la polizia che aveva immediatamente avviato le ricerche. Secondo alcune informazioni raccolte in Marocco, prima che la ragazza si avviasse da sola per una passeggiata lungo il mare, tra i due venerdì ci sarebbe stata una discussione. Un dettaglio ritenuto di non poco conto e che sarebbe al vaglio degli investigatori marocchini. La giovane - secondo i media marocchini, che ieri hanno riservato particolare enfasi ed attenzione alla tragedia - si sarebbe allontanata lasciando i suoi documenti d’identità, la patente e il passaporto, nel camper del suo amico. «Dopo la denuncia della scomparsa erano stati stampati e distribuiti volantini con la foto di Eva», ha raccontato Soulime Bouaamoud, portavoce del presidente dell’Observatoire national de lutte contre la corruption e la protection de l’argent public. Si tratta di un’ organizzazione che ha la funzione di offrire un ulteriore elemento di trasparenza in casi delicati, in cui sono coinvolti turisti stranieri. «Abbiamo visto il corpo con i nostri occhi, non presentava segni di violenza. Al nostro fianco c’era il medico legale che, al primo esame della salma, ha parlato di annegamento», ha spiegato. Un’ipotesi rimbalzata in Italia e confermata dal sindaco di Thiene, Gianni Casarotto tra i primi, con il collega Fabrizio Parisotto di Montecchio Precalcino ad essere contatto dai carabinieri. Intanto il procuratore ha disposto l’autopsia. L’indagine verrà effettuata all’ospedale Hassan II di Agadir, dove ieri la salma è stata trasferita. Qui si dipanerà il giallo. • Ha collaborato Alessandro Lancelotti.

Andrea Mason

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