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«Esasperato dai ladri:
stavolta li avrei uccisi»

La moglie dell’imprenditore mostra la casa messa a soqquadroGiuseppe Mazzon vive armato in casa per difendersi dai ladri. F. C.
La moglie dell’imprenditore mostra la casa messa a soqquadroGiuseppe Mazzon vive armato in casa per difendersi dai ladri. F. C.
La moglie dell’imprenditore mostra la casa messa a soqquadroGiuseppe Mazzon vive armato in casa per difendersi dai ladri. F. C.
La moglie dell’imprenditore mostra la casa messa a soqquadroGiuseppe Mazzon vive armato in casa per difendersi dai ladri. F. C.

«Se fossi stato in casa avrei sparato ai ladri senza pensarci due volte. Avrei mirato per ucciderli. Sono stanco di essere vittima. Davvero esasperato. È il terzo furto che subiamo. Dopo i primi due, messi a segno in una settimana, ho rischiato di lasciarci le penne per un grave infarto causato dalla paura e dalla rabbia. Adesso non sono più disposto ad accettare che la mia famiglia sia in pericolo. Se continua così ci trasferiamo all’estero». Per questo Giuseppe Mazzon, che compie 61 anni oggi, imprenditore di Sandrigo, residente in una villetta di via San Sisto, teneva in camera una pistola 38 Special insieme a una confezione con 62 proiettili.

L’arma e le munizioni sono parte del bottino del furto messo a segno nella notte tra sabato e ieri, da una banda di ladri esperti, composta da almeno tre malviventi, uno dei quali è stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza di un vicino dell’imprenditore, titolare insieme al fratello della Mazzon Srl. Il bottino composto da denaro e preziosi supera i 10 mila euro, poi ci sono i danni alla casa, e quelli psicologici subiti dalla famiglia ormai allo stremo. «Io, mia moglie Marina e i miei due figli, non facciamo altro che lavorare. Sono un veneto - spiega Mazzon -, so bene cosa vuol dire avere sulle spalle anche le famiglie dei miei dipendenti. Ci eravamo presi due giorni di vacanza, e tirare un po’ il fiato. Invece, ieri mattina mi ha chiamato il mio vicino per dirmi che i ladri erano tornati e che mi avevano devastato la casa. Ma si può vivere in un Paese così? Abbiamo bisogno di uno Stato che ci tuteli, non che ci metta nella condizioni di dover sparare per difendere ciò che è nostro, il nostro benessere e la nostra meritata serenità. E invece mi tocca dormire con la pistola in camera».

Ad accorgersi che qualcosa non andava nella villetta prossima al centro del paese è stato uno dei vicini di casa, che aveva il compito di occuparsi della cagnolina Lady. L’uomo, ieri mattina verso le 10.30, ha visto l’inferiata di una finestra sul retro divelta: i segni inconfondibili di un’intrusione. “Sono entrati dal bagno - spiega Marina, la padrona di casa -, hanno messo a soqquadro tutto, hanno tagliato un quadro, guardato dentro la stufa, in tutti gli armadi, hanno pure preso una scala per controllare una botola del bagno al primo piano». La famiglia aveva nascosto preziosi e in contanti in cantina. «Eravamo certi che lì nessuno avrebbe mai trovato nulla». I Mazzon raccontano un altro episodio. «Negli ultimi dieci giorni, abbiamo trovato feci umane davanti al cancelletto di casa, con tanto di fazzolettini per pulire - spiega -. E successo anche in altre parti del paese. Forse un segnale». Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri di Sandrigo.

Francesca Cavedagna

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