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Di proprietà di una ditta thienese

Elicottero scomparso: trovati sul monte Cusna i corpi del pilota e dei sei passeggeri

Elicottero scomparso, cinque cadaveri individuati sul monte Cusna

AGGIORNAMENTO Ore 18 «Era un pilota esperto ma soprattutto, ancora più che esperto, scrupoloso su quello che faceva». Così Giacomo Stecchini, presidente dell’associazione Ala Salese, scuola di volo presso l’Aviosuperficie Parco Livenza a San Stino di Livenza, nel Veneziano, ricorda Corrado Levorin, il pilota 33enne originario di Polverara, nel Padovano, che era alla guida dell’Agusta AW 119 Koala caduto, giovedì, sull’Appennino tosco-emiliano con a bordo, oltre a lui, sei persone - due cittadini libanesi e quattro cittadini turchi - tutte decedute. Levorin, per alcuni anni, ha lavorato come istruttore proprio per l’associazione veneta.
«Era scrupoloso su quello che faceva - ribadisce - Non so, ci sono cose che non filano su quello che è successo. Sono un pilota anche io, so esattamente come funziona quando si vola e da quello che ho sentito, da quello che hanno detto i giornali, i telegiornali, non so - argomenta ancora Stecchini - C’è qualcosa che per me non quadra. Non sono un giudice, sono solo un pilota che vola che sa cosa incontra nel cielo, tutto qua».
Levorin, racconta il presidente della Ala Salese, «è stato con noi come insegnante poi è passato a lavorare» in un’azienda del Vicentino specializzata nel trasporto passeggeri, «visto che aveva un brevetto commerciale ed era era una cosa che poteva fare tranquillamente. Con noi insegnava a volare su elicotteri ultraleggeri. La nostra associazione è una scuola di volo: è stato con noi sette anni. Da noi ha fatto tutto il corso per acquisire l’attestazione per potere fare l’istruttore di volo di ala rotante. Era già istruttore di volo di aviazione generale ma per fare l’istruttore di volo di ultraleggeri, volo da diporto sportivo bisogna seguire tutta una prassi che ha fatto con noi. Ha acquisito l’attestato per potere fare l’istruttore e ha insegnato nella nostra scuola: noi - chiosa Stecchini - avevamo sette istruttori dalla ala fissa, dall’aereo, fino all’ala rotante. Avevamo diversi istruttori di cui uno era Corrado».

Ore 16 «Le speranza purtroppo sono finite. Siamo costernati e senza parole. Abbiamo sperato fino all’ultimo, invece è finita nel peggiore dei modi.»: lo dice all’Ansa Giuliano Gelain, amministratore Unico della Roto-Cart SpA, l’azienda di Castelminio di Resana, nel Trevigiano, specializzata nella produzione di carta per usi domestici verso cui era diretto l’elicottero caduto. Da tre giorni l’elicottero faceva la spola al mattino e al pomeriggio tra la Toscana e il Veneto per portare i buyer a vedere il nuovo stabilimento. «Grande è il mio dispiacere, e quello di tutta l’azienda, nell’apprendere la drammatica notizia - sottolinea Gelain -. Siamo addolorati perché li aspettavamo e li avremmo conosciuti volentieri, come è stato con i gruppi che li hanno preceduti, invece il momento di gioia e collaborazione che avrebbe dovuto aver luogo giovedì, si è trasformato in orribile tragedia. Ci uniamo al dolore dei familiari delle persone coinvolte nella sciagura - conclude - ai quali porgiamo il nostro cordoglio».

Ore 15.23 «Abbiamo avuto delle coordinate, siamo andati sul posto e abbiamo trovato tutto bruciato. L’elicottero è all’interno di una valle, vicino a un ruscello, stiamo cercando di portare tutte le squadre dei soccorsi per far poi raggiungere loro a piedi la zona, perché è difficile arrivarci con il verricello». È la testimonianza di un militare che l’Aeronautica ha pubblicato sul suo profilo Twitter. Questa mattina è stato un HH139 del 15/o stormo dell’Aeronautica militare a individuare alcuni rottami dell’ elicottero disperso da giovedì scorso, in un vallone sul crinale dell’Appennino modenese-reggiano, tra il Rifugio Battisti e la località Segheria, e a segnalare la posizione per l’invio delle squadre dei soccorsi. Il pilota e i sei passeggeri non sono sopravvissuti.

Ore 14.30 I soccorritori hanno ritrovato, privi di vita, tutte e sette le persone a bordo dell’elicottero: il pilota veneto e sei passeggeri, quattro di nazionalità turca e due di nazionalità libanese, in viaggio d’affari in Italia. È quanto rende noto la prefettura di Modena. La zona del ritrovamento è stata immediatamente posta sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria di Reggio Emilia che procede.  È stato un HH139 del 15º Stormo dell’Aeronautica Militare a individuare, questa mattina, alcuni rottami tra il Rifugio Battisti e la località Segheria e a segnalare la posizione per l’invio delle squadre dei soccorsi dell’ elicottero disperso nella zona dell’Appennino tosco-emiliano di cui da giovedì non si avevano più notizie. «Siamo andati sul posto e abbiamo trovato tutto quanto bruciato» rende noto, su Twitter, l’Areonautica Militare postando un video con le operazioni di soccorso.

Ore 13  Individuati cinque cadaveri tra coloro - sette in tutto - che erano a bordo dell’ elicottero scomparso giovedì mattina sull’Appennino tosco-emiliano e i cui resti sono stati avvistati oggi sul monte Cusna, cima reggiana. È quanto si apprende dai primi soccorritori sul posto. L’ elicottero si sarebbe schiantato sul greto di un torrente, il Lama, al passo degli Scaloni, 1.922 metri d’altitudine, a due chilometro dal rifugio Segheria. La zona è particolarmente impervia. Sul luogo dell’impatto aeronautica militare, Soccorso alpino, guardia di finanza, carabinieri di Castelnuovo Monti. Area sotto sequestro. A bordo c’erano in totale sette persone. Il pilota, veneto, Corrado Levorin, e sei passeggeri, quattro manager turchi e due libanesi: Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucak, Erbilaltug Bulent, Chadi Kreidy e Tarek El Tayak. I cadaveri sarebbero carbonizzati. 

Ore 12.45  Accertamenti dei carabinieri di Lucca per l’elicottero scomparso e i cui probabili resti sono stati rinvenuti stamani sul monte Cusna (Reggio Emilia). A riferire del lavoro dei militari il quotidiano il Tirreno oggi, facendo riferimento all’interessamento per il caso della procura di Lucca, con l’ipotesi di un’apertura prossima di un fascicolo di indagine per disastro colposo. In particolare i militari, riferisce il giornale, hanno sentito per sommarie informazioni i responsabili dell’aeroporto e quelli dell’aeroclub, così come i responsabili del servizio di aero-taxi che era già operativo da alcuni giorni proprio per consentire ai manager che erano arrivati a Lucca per partecipare a It’s Tissue di spostarsi in altre zone per visitare stabilimenti fuori dalla Toscana. Da chiarire ad esempio, riferisce il giornale, il perché del mancato funzionamento dell’Emergency locator transmitter (Elt), una sorta di scatola nera che in caso di impatto trasmette automaticamente un segnale radio che permette la localizzazione del velivolo. Richiesti anche il piano di volo (che però sembra non esserci e del resto non è obbligatorio) e i tracciati radar. I militari hanno fatto visita anche ai due alberghi di Lucca, in cui alloggiavano i manager turchi e libanesi che viaggiavano sull’ elicottero.

Ore 12.15  Un elicottero HH 139 del 157mo stormo dell’Aeronautica militare - fa sapere la Prefettura di Modena in una nota - ha individuato alcuni rottami di un elicottero in un vallone sul crinale dell’Appennino modenese-reggiano, tra il Rifugio Battisti e la località Segheria. Sul velivolo di soccorso, riferisce, erano presenti uomini del soccorso alpino e speleologico e uomini del soccorso alpino della guardia di finanza che si sono calati con un verricello. L’individuazione è stata possibile a seguito del rinvenimento di alcuni alberi bruciati e di alcuni resti metallici. Sul posto stanno convergendo tutte le forze a disposizione, sia a piedi che trasportate da elicotteri.

Ore 11.30  Si stanno concentrando sul monte Cusna, cima dell’Appennino reggiano, le operazioni di ricerche dell’ elicottero scomparso giovedì mattina. In questa area, a quanto appreso, sono stati individuati un cratere e dei detriti che potrebbero essere compatibili con i resti del velivolo.  Da quanto appreso, è stato un escursionista, che si trovava a terra nell’area del monte Cusna, a segnalare ai soccorritori probabili resti dell’elicottero.

Ore 10  Ci sarebbe un video, un breve filmato di pochi secondi inviato via chat da uno dei sei passeggeri a suo figlio, che documenterebbe il volo dell’ elicottero scomparso giovedì mattina sull’Appennino tosco-emiliano nel mezzo di un violento temporale. Lo riporta la Gazzetta di Modena, precisando che per il momento il destinatario del filmato - il figlio di uno dei due manager libanesi a bordo - non lo ha diffuso, a fronte delle indagini in corso. A quanto appreso dal quotidiano locale, nel video, di una ventina di secondi, mandato al figlio in Libano verosimilmente prima del blackout che ha inghiottito l’ elicottero, si vedrebbe il volo durante una tempesta. Un dettaglio che, come altre tracce, è al vaglio delle forze impegnate nelle ricerche. Giovedì, al momento del presunto schianto dell’ elicottero, le condizioni meteo su quell’area di Appennino tra Toscana ed Emilia erano avverse: il crinale era stato investito da una tempesta di pioggia, fulmini e grandine.

Ore 7 Sono riprese dalle 7 circa di questa mattina sotto il coordinamento di Aeronautica militare e Prefettura di Modena le ricerche dell’elicottero di cui si sono perse le tracce giovedì mattina sull’Appennino tosco-emiliano.
Il velivolo, di proprietà dell’azienda thienese Avio Helicopters srl con base operativa all’aeroporto Arturo Ferrarin, con sette persone a bordo (sei passeggeri e il pilota), era partito dall’aeroporto di Capannori Tassignano (Lucca) ed era diretto nel Trevigiano. Ieri numerosi sorvoli, e ricognizioni con squadre di terra, anche sul versante toscano del crinale, non hanno dato alcun esito. Al terzo giorno di ricerche, il soccorso alpino è presente con diverse squadre territoriali, alcune delle quali pronte all’occorrenza ad imbarcarsi su elicotteri per sorvoli dall’alto, e due basi mobili: una a Pievepelago e l’altra a Piandelagotti (in Appennino Modenese, vicino al confine con la provincia di Reggio Emilia).
L’elicottero, ingaggiato da un’azienda emiliana, da qualche giorno faceva la spola tra Toscana e Veneto per portare alcuni manager stranieri, quattro imprenditori turchi e due libanesi, in visita in alcune aziende, in concomitanza con una importante fiera sulla carta a Lucca. Di origine veneta il pilota.

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