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Dagli Usa sulle tracce del prozio eroe

Lucia Fabris Kloster, pronipote del partigiano Alfredo Fabris a villa Giusti con il sindaco Maculan. S.D.M.La signora Lucia commossa davanti ai documenti su Alfredo Fabris
Lucia Fabris Kloster, pronipote del partigiano Alfredo Fabris a villa Giusti con il sindaco Maculan. S.D.M.La signora Lucia commossa davanti ai documenti su Alfredo Fabris
Lucia Fabris Kloster, pronipote del partigiano Alfredo Fabris a villa Giusti con il sindaco Maculan. S.D.M.La signora Lucia commossa davanti ai documenti su Alfredo Fabris
Lucia Fabris Kloster, pronipote del partigiano Alfredo Fabris a villa Giusti con il sindaco Maculan. S.D.M.La signora Lucia commossa davanti ai documenti su Alfredo Fabris

Lucia Marie Fabris Kloster è la pronipote del partigiano Alfredo Fabris, medaglia d’argento della Resistenza. È arrivata a Zugliano direttamente dal Vermont, negli Stati Uniti, per visitare i luoghi dove ha vissuto il suo illustre antenato: il giovane maestro elementare, comandante della Brigata Mazzini ucciso dai tedeschi il 27 aprile 1945, nello stesso giorno di Giacomo Chilesotti. L’incontro con i parenti e con il sindaco Sandro Maculan, ha permesso a Lucia Marie, 58 anni, di conoscere meglio la vita dell'antenato, la casa dove ha vissuto, il posto dove riposa e tutto il paese di Zugliano. «Per tre giorni, grazie alla collaborazione delle famiglie del dott. Alfredo Vian e di Valter Vian, la cui moglie, Bruna Fabris, era nipote di Alfredo, Lucia Marie Fabris Kloster si è immersa nel mondo del nostro eroe partigiano», racconta il primo cittadino. Fabris scelse di combattere nella brigata di montagna che era comandata da Silva, a fianco della staffetta Flora Minotto, che fu anche sua compagna di vita. Nel marzo del 1945 venne catturato dai tedeschi assieme a Silva mentre si trovavano a Monte di Calvene: Silva venne portato a Thiene, mentre Fabris fu rinchiuso a Villa Cabianca di Longa di Schiavon, dove rimase fino al 27 aprile, giorno della sua uccisione. «Lucia Marie Fabris Kloster, ha fatto visita alla casa in cui nacque e visse Alfredo Fabris; alla chiesa di Calvene dove si sono sposati i parenti Giuseppe Fabris e Lucia Plebs che poi scelsero di emigrare in America e dai quali discende proprio Lucia Marie; alla casa della Marcellina al Monte di Calvene dove Alfredo Fabris è stato catturato dai nazi-fascisti; alla piana di Granezza dove ha combattuto nel rastrellamento nazi-fascista del ‘44 rimanendo ferito; alla Villa Cabianca a Longa di Schiavon dov’è stato prigioniero e al cippo a Sarcedo sul greto dell’Astico dove è stato barbaramente ucciso – spiega il sindaco Maculan - Assieme ad alcuni componenti della giunta e ai familiari italiani, ho anche voluto illustrare alla signora due documenti d’epoca relativi alla morte di Fabris che si trovano esposti nella sala consiliare: il ritratto del partigiano e l'originario annuncio funebre delle sue esequie, ritrovato a 73 anni dall’uccisione». L'epitaffio, datato 4 maggio del '45, dove si trovano i nomi di altri quattro partigiani di Zugliano, appartenenti sempre alla Brigata Mazzini e uccisi durante il periodo della Resistenza, è stato regalato all'amministrazione l'anno scorso da Teresita Leonardi (cugina della staffetta nonché fidanzata di Fabris Flora Minotto) che l'aveva custodito in casa sua fino ad allora. Lucia Kloster due anni fa aveva letto sul sito Thienet, rivista web curata dal prof. Ferdinando Offelli, una recensione relativa a una pubblicazione su Alfredo Fabris. L'americana aveva chiesto notizie sul partigiano e sulla sua famiglia. Grazie ad un fitto scambio di mail tra il prof. Offelli e la signora è stato ricostruito l'albero genealogico della famiglia Fabris a Zugliano. Inoltre, ci sono stati scambi di foto e documenti. La signora ha spiegato che, nel Vermont, tra i suoi famigliari, c'è grande stima per l'eroe partigiano, tanto che suo padre si chiamava Alfredo Teodoro Fabris. Da qui la decisione di fare un viaggio in Italia e di trascorrere tre giorni alla “scoperta” dell'illustre parente. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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