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Cresce la moschea Sarà la più grande di tutto il Veneto

Lo stabile realizzato in mezzo alle abitazioni di via del RosarioL’area del cantiere al momento inaccessibile. FOTOSERVIZIO STELLA
Lo stabile realizzato in mezzo alle abitazioni di via del RosarioL’area del cantiere al momento inaccessibile. FOTOSERVIZIO STELLA
Lo stabile realizzato in mezzo alle abitazioni di via del RosarioL’area del cantiere al momento inaccessibile. FOTOSERVIZIO STELLA
Lo stabile realizzato in mezzo alle abitazioni di via del RosarioL’area del cantiere al momento inaccessibile. FOTOSERVIZIO STELLA

La moschea più grande del Veneto nella zona industriale di Lampertico? Più precisamente, un ampliamento della vecchia sede sociale di via del Rosario dove promuovere le attività dell’associazione culturale e sportiva “Il Futuro” «che richiamano immigrati e sempre più italiani, interessati a costruire una convivenza interculturale e interreligiosa pacifica e solidale». A precisarlo è Abbes Nordine, rappresentante legale dell’associazione. «L’idea di questo progetto risale a più di cinque anni fa ed è legata al successo della nostra proposta e al crescente numero di soci, oggi sono circa 300. Perciò abbiamo pensato a uno spazio più grande dove promuovere attività di aggregazione e culturali, come i corsi di lingua araba e italiana, a cui l’anno scorso hanno aderito 150 bambini». «Siamo musulmani - osserva - per cui ci saranno anche dei momenti dedicati alla preghiera, ma non sarà un luogo esclusivamente religioso». Previsto anche un parcheggio interno con un centinaio di posti. Negli ultimi mesi i lavori sono proseguiti in maniera spedita, con la creazione di parte degli impianti e le opere di rifinitura ancora in corso. «Non c’è ancora l’agibilità, per questo la struttura non viene usata. Il cantiere viene finanziato dai soci e avanza in base alle disponibilità, perciò non possiamo indicare una data certa per la fine dei lavori», evidenzia. «Capiamo che questa struttura non possa piacere a tutti e rispettiamo le idee degli altri. Il problema è quando affiora il pregiudizio: la sensazione è che alcune persone provino paura senza motivazione». «“Il Futuro” - ricorda Nordine - è un’associazione culturale e sportiva di promozione sociale che da quasi vent’anni è un riferimento per i lavoratori immigrati di Thiene e dei Comuni limitrofi. Il nostro scopo è favorire l’integrazione degli immigrati nella società italiana, promuovendo gli scambi culturali, attività sportive e aggregative, oltre all’apprendimento della lingua italiana». L’ampliamento del centro culturale - il cui costo di 523 mila euro apparso sulla cartellonistica del cantiere nel 2017 non è stato confermato dall’associazione - è proseguito negli anni e ora la struttura, almeno esternamente, sembra aver raggiunto una fisionomia definitiva che richiama architetture di terre esotiche. «Non ci sono pavimenti di marmo o colonne di pietra e le finestre non riprendono lo stile tradizionale islamico, ma quello gotico veneziano che contraddistingue altri simboli della nostra città come il castello di Thiene o palazzo Cornaggia», precisa Nordine. Un edificio che, stando alle dichiarazioni raccolte tra alcuni residenti, non sembra essere causa di contrarietà tra chi vive in via del Rosario. «L’ampliamento non cambia niente rispetto a prima: è un’associazione molto rispettosa, che coinvolge chi vive vicino», afferma Alessandra Valente. «Secondo me ci sono molti pregiudizi e paura del diverso, soprattutto tra le persone di una certa età. A me la struttura piace». «Non infastidiscono nessuno, ci sono i parcheggiatori per non provocare disagi», aggiunge Dario Ronzani. «Gli unici problemi sono legati alla viabilità e ai rifiuti che si trovano: con un nuovo parcheggio interno la situazione migliorerà», è l’opinione di Laura Giora. «Qualche anno fa effettivamente c’era molto traffico. Ora, con la presenza del personale adibito al posteggio, non rilevo criticità. Credo che l’ampliamento non provocherà problemi», conclude Paolino Marsetti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Billo

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