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Sandrigo

Carcasse di pecore gettate nel greto dell’Astico. È emergenza ambientale

Le carcasse non sono facilmente rimovibili per cui intanto sono state coperte di calce (foto Billo)
Le carcasse non sono facilmente rimovibili per cui intanto sono state coperte di calce (foto Billo)
Le carcasse non sono facilmente rimovibili per cui intanto sono state coperte di calce (foto Billo)
Le carcasse non sono facilmente rimovibili per cui intanto sono state coperte di calce (foto Billo)

A Sandrigo il periodo appena concluso di festività tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 è stato, dal punto di vista ambientale, particolarmente difficile. Le speranze di un nuovo anno più “ecologico” rispetto a quello precedente - terminato con l'individuazione, e la conseguente rimozione, di oltre cinque tonnellate di materiale edile e immondizia abbandonate lungo gli argini dell'Astico – sembrano essersi infrante a causa di due recenti episodi rilevati nel territorio comunale. Dopo l'inquinamento della roggia di risorgiva Palmirona, che ha provocato la moria di circa 200 quintali di pesci in una troticoltura e di parte della fauna ittica nel corso d'acqua tra Ancignano e il capoluogo, pochi giorni fa la polizia locale del Consorzio Nordest Vicentino ha individuato tra le 20 e le 25 carcasse in putrefazione di ovini, abbandonate sul greto dell'Astico, circa 50 metri a valle del ponte sul torrente di viale della Repubblica.

«Pecore e agnelli privi di targhe di riconoscimento auricolari, in avanzato stato di decomposizione e deceduti da almeno quindici giorni», fa sapere il sindaco Giuliano Stivan. «Sono stati letteralmente gettati da un tratto particolarmente ripido dell'argine e abbandonati in un punto del letto, ora asciutto». Una zona impervia, difficile da raggiungere, che ha impedito la buona riuscita delle operazioni di recupero dei cadaveri tentate negli ultimi giorni dal personale del Comune con il supporto della protezione civile. «Se le avessero abbandonate in un'altra zona avremmo già provveduto alla rimozione, ma in quell'area è praticamente impossibile. Perciò abbiamo contattato una ditta specializzata: probabilmente dovranno utilizzare delle corde per calarsi sul greto dall'argine e per recuperare le carcasse. Per il momento, in accordo con l'Ulss 8 Berica, le abbiamo cosparse e ricoperte di calce per evitare la diffusione di cattivi odori», precisa il primo cittadino. «Il responsabile di questo scempio è un delinquente: l'Astico, come il Tesina, è per Sandrigo un ambiente da conservare con la massima attenzione, ma viene regolarmente utilizzato come discarica da tante persone che hanno un senso civico completamente assente. Alla fine, a farne le spese è sempre la comunità, sia in termini ambientali che economici. Ora ci si mettono anche i pastori che, invece di rispettare i territori in cui transitano, abbandonando rifiuti, sacchi di lana e, come in questo caso, carcasse di ovini, addirittura rimuovendo le targhette di riconoscimento. Perciò, d'ora in avanti, quando un gregge transiterà per Sandrigo verranno effettuati dei controlli tempestivi da parte degli agenti di polizia locale», conclude il sindaco.

Intanto l’amministrazione è anche in attesa dei risultati delle analisi fatte dall’Arpav sulle acque della roggia Palmirona, interessata nei giorni scorsi da un grave inquinamento. Ne hanno fatto le spese 200 quintali di pesci, avvelenati da una sostanza che potrebbe essere stata scaricata da un’azienda della zona. Il danno quantificato, per l’itticoltura, pare aggirarsi sui 100 mila euro. Un ulteriore mazzata per l’ambiente e per il paese di Sandrigo che va ad aggiungersi all’ultimo episodio riguardante le pecore. 

Marco Billo

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