<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Carrè

Abbatte uccelli protetti e detiene munizioni non denunciate. Nei guai un bracconiere

Sono numerose le infrazioni, anche gravi, che la polizia provinciale contesta ad un cacciatore

Nei giorni scorsi la Polizia Provinciale ha condotto a Carrè un’operazione antibracconaggio che ha portato al sequestro di due fucili e di 44 uccelli, perlopiù appartenenti a specie protette e particolarmente protette. La segnalazione è arrivata dalle guardie venatorie volontarie che, coordinate dalla Polizia Provinciale, monitorano l’intero territorio provinciale per verificare il rispetto della normativa sulla caccia.

A Carrè, sulle colline delle Bregonze, le guardie venatorie avevano individuato un cacciatore (P.C. le iniziali, sono state fornite solo quelle) che stava abbattendo con un fucile calibro 12 fauna protetta, in particolare tre fringuelli e un frosone. L’intervento degli agenti della Polizia Provinciale, oltre a confermare l’abbattimento di fauna protetta, ha portato alla luce una serie di reati penali e di illeciti amministrativi a carico di P.C. Nelle vicinanze di un ricovero attrezzi di proprietà di P.C., gli agenti notavano infatti uccelli vivi in gabbia privi degli anelli che ne identificano la regolarità della detenzione. Tra questi un fringuello, due peppole, un lucherino e un merlo. Notavano inoltre una cella frigorifera che lasciava pochi dubbi sul suo contenuto.

In una cella frigorifera uccelli non cacciabili

Procedevano quindi alla perquisizione della cella, rinvenendo 44 uccelli appartenenti a varie specie, di cui tre cacciabili, ma non annotate sul tesserino di caccia (come invece prescrive la normativa sulla caccia) e le restati 41 protette e particolarmente protette. Nel dettaglio, si trattava di cesene, un merlo, fringuelli, peppole, una capinera, un verdone, beccafichi, uno zigolo giallo, uno zigolo muciatto, una balia nera e due frosoni. Alcune di queste specie (beccafico e balia nera) sono presenti nelle zone collinari del vicentino esclusivamente nel periodo tardo estivo della migrazione post-risproduttiva, di conseguenza si può ipotizzare un loro abbattimento in un periodo antecedente l’apertura della caccia fissata nella terza domenica di settembre.

Ritrovato anche un fucile con il colpo in canna

La perquisizione delle rimesse ha fatto emergere anche altri illeciti. Gli agenti hanno infatti trovato 247 munizioni cariche di calibro 8, 9 e 12 mm e un fucile di calibro 8 mm con il colpo in canna e perciò pronto all’uso, il tutto in ordine sparso all’interno della rimessa, non custodito e senza alcuna protezione. Inoltre 24 cartucce calibro 9 caricate a palla non erano state denunciate all’autorità competente. Nella rimessa, sopra ad un mobile, c’erano anche una rete di uccellagione e una tagliola per la cattura di fauna selvatica, entrambi attrezzi di cui è vietata anche la semplice detenzione.

Multa di 462 euro per una rete e una tagliola illegali

Lunga la lista dei reati di cui P.C. dovrà ora rispondere: abbattimento di fauna protetta e particolarmente protetta; detenzione di uccelli morti protetti e particolarmente protetti; detenzione di uccelli vivi senza documentazione di legittima provenienza e regolare anello di identificazione; omessa custodia del fucile e delle munizioni, detenuti in luogo facilmente accessibile e privo di qualsiasi tipo di chiusura in grado di precludere l’ingresso a chiunque; omessa denuncia di munizioni a palla calibro 9. In aggiunta, per la detenzione della rete da uccellagione e della tagliola gli è stata comminata la sanzione amministrativa di 462 euro.

Suggerimenti