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Acqua all’alpeggio Ma prima dei lavori serve una bonifica

L’alpeggio di Malga Carriola
L’alpeggio di Malga Carriola
L’alpeggio di Malga Carriola
L’alpeggio di Malga Carriola

Si avvicina un momento atteso da decenni nell’area turistico-ricettiva della Pozza del Favaro e della vicina malga Carriola, ovvero l’arrivo dell’acquedotto opera di indubbia importanza per migliorare la qualità del servizio a turisti, operatori boschivi ed escursionisti nonché delle produzioni lattiero-casearie. Di recente l’amministrazione comunale ha avviato la fase che porterà al progetto esecutivo dell’opera dell’importo complessivo di 565 mila euro, di cui 399 ottenuti grazie a un finanziamento regionale tramite le misure del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020. Prima però bisognerà provvedere alla verifica del rischio bellico sul tracciato della futura condotta idrica. Soprattutto nel 1916, la Val Magnaboschi fu infatti coinvolta in durissimi scontri fra italiani ed austro-ungarici durante la Strafexpedition. Nonostante da un secolo a questa parte il recupero di materiale bellico abbia consentito di rendere inoffensive gran parte delle bombe presenti sul terreno, non si può certo essere sicuri che non ve ne siano ancora di inesplose. Di qui la necessità di una verifica preliminare. Lo studio dello stato attuale delle aree attraversate dalle tubature, il collegamento con la rete altopianese è previsto in Contrada Magnaboschi di Cesuna, è affidato ad una ditta specializzata di Bolzano, mentre il progetto esecutivo dell’intervento sarà firmato dall’ing. Andrea Casarin di Montebelluna. Lavori al via molto probabilmente la primavera prossima. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Renato Angonese

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