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Thiene

Abusivi in casa
«Costretti
dalla legge»

Uno dei due marocchini mentre parla con la stampa. ARCHIVIO
Uno dei due marocchini mentre parla con la stampa. ARCHIVIO
Uno dei due marocchini mentre parla con la stampa. ARCHIVIO
Uno dei due marocchini mentre parla con la stampa. ARCHIVIO

Abusivismo legalizzato, o meglio “imposto dalla legge”. Si potrebbe definire così il paradosso all'interno della vicenda dei due nordafricani che da un anno occupano la casa al civico 13 di via Marconi, di proprietà di una scledense, e che ora hanno l'obbligo di rimanervi di notte. Venerdì 6 maggio, infatti, Mohamed Bennoune, 45 anni, e Adil Chabab, di 35, sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Thiene perché trovati in possesso di una settantina di grammi di hashish che per i militari stavano anche spacciando. «Dopo l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari, i due sono stati rimessi in libertà con l’applicazione dell’obbligo di dimora nel Comune di Thiene e dell'obbligo di permanenza domiciliare notturna», spiega la legale dei due, l'avvocato Anna Sambugaro. «Nel provvedimento del giudice, la casa in cui vivono è stata riconosciuta come domicilio per la misura cautelare, anche per stessa ammissione loro. Finché non sarà convocata una nuova udienza dovranno rimanere nell'abitazione per la notte, a meno che non venga chiesto al giudice uno spostamento del domicilio. Cosa che potrebbe risultare complicata considerato il fatto che i miei assistiti vivono in quella casa da un anno».

Per la proprietaria, dunque, oltre al danno – sostiene infatti di non aver mai ricevuto una contropartita economica dagli abusivi - anche la beffa: finché i due non troveranno un'altra abitazione o il giudice disporrà provvedimenti diversi, dovranno vivere al civico 13 di via Marconi. La vicenda è stata seguita anche dal comitato cittadino “PrimaNoi” che sabato ha bussato alle porte dell'abitazione per tentare di trovare una soluzione a questa scomoda situazione.

«Si erano detti disposti a firmare un contratto di locazione: così domenica mattina siamo tornati per chiedere i loro documenti necessari per regolarizzare l'affitto. I due nordafricani non ci hanno dato niente», afferma Alex Cioni, portavoce del comitato. «Ora stiamo verificando la situazione di queste persone: ciò che è certo è che si tratta di due pluripregiudicati, che hanno occupato abusivamente l'abitazione in questione da un anno. Stando a quanto ci è stato raccontato dalla proprietaria tutto è iniziato nel 2014: è stata avvicinata da un loro connazionale, che la stessa conosceva di vista, il quale le ha chiesto se affittava la casa. Lei ha risposto di sì, ma che non aveva soldi per sistemare la struttura, ridare le tinte e spostare il mobilio all'interno. Loro si sono dunque proposti di fare questi lavori e, dopo un primo sopralluogo, si è trovata l'abitazione occupata da questi sconosciuti. Non li ha denunciati subito perché ha tentato di risolvere la questione proponendo loro un affitto, ma non hanno mai voluto fornirle i propri documenti. Ora lo stabile deve essere liberato al più presto e riconsegnato alla legittima proprietaria», conclude Cioni.

Il discorso non fa una piega se non fosse che di mezzo c’è la famosa pendenza legale e l’obbligo di permanenza nella casa.

Marco Billo

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