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A Natale operai senza stipendi

Il picchettto di sindacalisti che si è incontrato davanti i cancelli della Ideal Fenster Group per la protestaL’esterno dell’azienda. CISCATO
Il picchettto di sindacalisti che si è incontrato davanti i cancelli della Ideal Fenster Group per la protestaL’esterno dell’azienda. CISCATO
Il picchettto di sindacalisti che si è incontrato davanti i cancelli della Ideal Fenster Group per la protestaL’esterno dell’azienda. CISCATO
Il picchettto di sindacalisti che si è incontrato davanti i cancelli della Ideal Fenster Group per la protestaL’esterno dell’azienda. CISCATO

Braccia incrociate ieri mattina in zona industriale a Thiene, dove i lavoratori della Ideal Fenster Group hanno proclamano lo stato di agitazione ed una mobilitazione per la difesa del loro posto di lavoro. I 25 dipendenti dell'azienda di via del Lavoro, un tempo leader nella produzione di serramenti e infissi in pvc, lamentano la mancata retribuzione dei mesi di ottobre e novembre e, tra un po', anche della tredicesima mensilità. Per questo motivo sono scesi in strada e hanno trascorso parte della mattinata fuori dai cancelli dell'azienda assieme alle organizzazioni sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl. «Siamo molto preoccupati per le sorti dei lavoratori - spiega Massimiliano Bianco, referente della Cgil - perché l'azienda continua ad essere in crisi nonostante un anno fa sia subentrata una nuova gestione con l'idea di rilanciare il marchio e i prodotti. Invece ci troviamo qui a denunciare una mancanza di prospettive per l'azienda e a chiedere ai soci di intervenire per ricapitalizzare le società». La società Ideal Fenster Group, guidata da un consiglio di amministrazione che parla vicentino e piacentino, è subentrata un anno e mezzo fa alla vecchia Ideal Fenster (dichiarata fallita nel maggio 2018), prendendo in affitto gli stabilimenti di Thiene e di Piacenza con l'obiettivo di ricostruire la credibilità del brand e di rilanciarlo. Un'operazione tutt'altro che semplice data la pesante situazione ereditata: lo scorso marzo gli ex amministratori della Ideal Fenster sono stati indagati con l'ipotesi di evasione fiscale. Da quanto contestato dagli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria, la ditta fra il 2010 e il 2016 ha sempre presentato le dichiarazioni dei redditi, ma non ha mai pagato l'Iva per un valore di oltre quattro milioni e mezzo di euro. Quelle somme sarebbero state utilizzate fra l'altro per acquisire immobili, intestati a società schermo che i finanzieri sono riusciti ad individuare, ottenendo il sequestro di 46 immobili. «È innegabile che ci siano problemi finanziari - continua il sindacalista Bianco - ma non possono essere i lavoratori a farne le spese. Lavoratori che durante il concordato si sono già sacrificati per il bene della loro azienda rinunciando a delle mensilità in arretrato. Abbiamo più volte chiesto un incontro con la proprietà ma fino ad ora non ci siamo riusciti; siamo in dialogo con il Cda che è però composto dai dipendenti che si sono assunti questo compito ma che non hanno la possibilità di fare investimenti». «Fino a che non ci saranno risposte concrete permarrà lo stato di agitazione. Se c'è davvero l'interesse di dare continuità alla Ideal Fenster si intervenga subito, non possono essere solo i lavoratori a sopportare il sacrificio di questa situazione» aggiungono i rappresentanti di Cgil e Cisl Antonio Cunsolo e Alessandro De Cao. In azienda i telefoni sono squillati a vuoto. Vana la ricerca di un contatto con la proprietà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall'Igna

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