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Vuole i figli con sé e picchia la moglie

La zona residenziale di Magré dove i carabinieri sono intervenuti.  FOTO DONOVAN CISCATOLa caserma dei carabinieri
La zona residenziale di Magré dove i carabinieri sono intervenuti. FOTO DONOVAN CISCATOLa caserma dei carabinieri
La zona residenziale di Magré dove i carabinieri sono intervenuti.  FOTO DONOVAN CISCATOLa caserma dei carabinieri
La zona residenziale di Magré dove i carabinieri sono intervenuti. FOTO DONOVAN CISCATOLa caserma dei carabinieri

Al culmine di una lite ha aggredito e picchiato la moglie, fermandosi solo in seguito all'intervento dei carabinieri, che lo hanno arrestato. A finire in manette con l'accusa di maltrattamenti in famiglia è stato A. C., 45 anni, di Schio. L'altra sera i militari sono accorsi in via Maccà, dove viveva la coppia, attualmente in fase di separazione. Ad innescare la violenta lite sarebbero state le modalità dell'affidamento dei due figli minori. Non è la prima volta che i carabinieri sono costretti ad intervenire. L'uomo ha precedenti specifici per questo tipo di reati ed era già stato denunciato dalla moglie, così come lui aveva denunciato lei per minacce e aggressioni. Dettagli, questi, sui quali i carabinieri della compagnia di Schio stanno indagando per fare piena luce. In base alle ricostruzioni, l'altra sera, intorno alle 19, l'arrestato, che vive sempre in città ma in un'altra abitazione, si trovava nell'alloggio di via Maccà con la moglie. I due stavano discutendo sulle modalità di affidamento dei figli e gli animi avrebbero già iniziato a scaldarsi intorno alle 19. Con il passare del tempo, il diverbio si è fatto sempre più acceso, finché l'uomo non è passato dalle parole ai fatti, aggredendo la donna fisicamente, oltre che verbalmente. Nello specifico, l'arrestato ha tirato per i capelli e spintonato la moglie. Nel frattempo, le urla provenienti dalla casa hanno allarmato i vicini, i quali hanno chiamato il 112. Subito i carabinieri del nucleo radiomobile e della stazione di Schio si sono precipitati all'alloggio, riportando l'uomo a più miti consigli. Il marito è stato quindi condotto in caserma, dove i militari hanno constatato la reiterazione dei comportamenti violenti sulla base delle denunce precedenti. È stata così attivata la procedura del “Codice rosso” e l'uomo è stato dichiarato in arresto per maltrattamenti in famiglia. Alla fine, l'arrestato è stato posto ai domiciliari nell'alloggio in cui vive. La moglie è stata accompagnata all'ospedale di Santorso, dove è stata affidata alle cure dei medici, per poi essere dimessa con una prognosi di 7 giorni. Lo strumento del “Codice rosso” contro la violenza domestica e di genere è stato introdotto lo scorso agosto, modificando il codice di procedura penale per la tutela delle vittime. In particolare, il provvedimento prevede che dopo la denuncia da parte della presunta parte offesa, la polizia giudiziaria comunichi immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato riguardanti maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate avvenute in famiglia, tra conviventi o tra persone legate da una relazione. Il pm, entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, assume informazioni dalla vittima o da chi ha sporto denuncia, per poi eventualmente far scattare le indagini. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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