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Strada Pasubio

Variante alla Sp46, gelo sul progetto: no di Malo e Isola

La variante alla provinciale 46 era già stata oggetto di polemiche fra cittadini e Comune
La variante alla provinciale 46 era già stata oggetto di polemiche fra cittadini e Comune
La variante alla provinciale 46 era già stata oggetto di polemiche fra cittadini e Comune
La variante alla provinciale 46 era già stata oggetto di polemiche fra cittadini e Comune

Variante alla sp 46, Malo e Isola si sfilano dal progetto. Allo stato attuale, la nuova bretella che avrà il compito di sgravare la "Pasubio" dal traffico, non passerà per i territori dei due Comuni. Lo ribadiscono i sindaci di Malo Moreno Marsetti e di Isola Francesco Enrico Gonzo, che ritengono troppo impattante il tracciato per la campagna, a fronte dei vantaggi che l'arteria potrebbe portare ai loro territori. Meglio, è la loro richiesta, potenziare la viabilità attuale e puntare su proposte alternative. Palazzo Nievo, nel frattempo, sta valutando l'ipotesi di procedere a stralci con la progettazione. I due sindaci non si oppongono al progetto complessivo della variante, solo non ritengono che la bretella possa essere essenziale per i propri territori. Anzi, la vedono come un ulteriore deturpamento ambientale.

I timori «Malo, con la Pedemontana Veneta, ha pagato più di tutti gli altri comuni e non può subire ulteriori disagi - spiega Marsetti - dobbiamo tutelare il territorio. La nostra zona industriale, poi, si trova proprio lungo la "Pasubio": creare una strada parallela, significherebbe portar fuori il traffico ma anche depotenziare l'area delle aziende. Il tracciato inizialmente proposto dalla Provincia, poi, passerebbe in mezzo ad uno dei contesti rurali più storici del paese, a San Tomio, e anche Borgo Redentore subirebbe un forte impatto. Ad un certo punto la strada incontrerebbe via Vittorio Veneto, dove sarebbe necessario realizzare una nuova rotonda, andando ad intasare anche il traffico verso Molina». Il Comune aveva proposto un tracciato alternativo lungo il torrente Timonchio. «Quello che attraversa Malo è un traffico di pendolari - continua Marsetti - e l'ipotesi lungo il Timonchio avrebbe potuto portare i mezzi fuori dal paese, come una circonvallazione, senza toccare il flusso dei veicoli che vogliono fermarsi a Malo. Per la Provincia, però, questa ipotesi presentava delle criticità. A questo punto, ci defiliamo e chiediamo che vengano potenziate le strade esistenti, come la provinciale 46, ma anche la 48 e la 349». Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Isola: «Non abbiamo nulla contro la variante come progetto in sé - specifica Gonzo - se serve, venga pure fatta, ma bisogna considerare come è cambiata in questi anni la mobilità, l'aumento del costo dei carburanti. La bretella non deve per forza essere sviluppata da nord a sud, potrebbe anche solo correre da Vicenza a Costabissara e, più a nord, a Schio, perché a Malo e Isola non ha senso rovinare la campagna per un traffico problematico solo nelle ore di punta». Gonzo pensa ad una mobilità alternativa, ma lascia una porta aperta per la variante. «Io sono favorevole all'elettrificazione della ferrovia, ma allora il cittadino di Isola deve essere incentivato ad andare a Villaverla a prendere il treno, non ad andare in macchina a Vicenza. Chiediamo una valutazione da parte della Provincia e che si arrivi a valutare un'intermodalità alternativa ad una nuova strada. Da parte mia, è una sospensione del giudizio: una volta aperta tutta la Pedemontana si potrà ragionare sul completamento della bretella». I prossimi mesi saranno determinanti per capire il destino di un'infrastruttura da 150 milioni di euro per il cui finanziamento si sta guardando ai fondi del Pnrr. Al momento è stato depositato lo studio delle alternative.

Schio «Malo e Isola chiedono un approfondimento su eventuali alternative, volte a collegarsi con altre viabilità - spiega Valter Orsi, consigliere provinciale con delega alle infrastrutture e sindaco di Schio - non sono richieste fuori luogo, hanno una base importante di valutazione. È un approfondimento che merita di essere fatto nell'ambito del minore impatto e della migliore funzionalità. Ho inviato una richiesta al presidente Rucco per capire se c'è la possibilità di fare altri passaggi con un avvio della progettazione, a stralci, nei tratti in cui non ci sono problemi (da Vicenza a Costabissara e da San Vito di Leguzzano a Torrebelvicino, ndr) e di eseguire approfondimenti». 

Matteo Carollo

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