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Ulss 7 Pedemontana

Urologia, un altro addio all'ospedale di Santorso: reparto ai minimi storici

I macchinari in dotazione al reparto di urologia (Foto d'archivio)
I macchinari in dotazione al reparto di urologia (Foto d'archivio)
I macchinari in dotazione al reparto di urologia (Foto d'archivio)
I macchinari in dotazione al reparto di urologia (Foto d'archivio)

Un altro medico in partenza dall’urologia dell’ospedale di Santorso. Dopo i tre dottori per i quali era stata annunciata l’uscita nei giorni scorsi, un altro è in procinto di lasciare la struttura. E il dibattito politico si riaccende. «Anche il dottor Brotza, ultimo urologo strutturato della pianta organica dell’urologia dell’ex Ulss Alto Vicentino, ha dato le dimissioni - svela Carlo Cunegato, consigliere comunale di Coalizione Civica - Se le dimissioni di un singolo medico in un reparto potrebbero indicare un disagio personale, le dimissioni di tutti i medici di una unità fanno sospettare l’esistenza di problemi verosimilmente sottovalutati, probabilmente derivati dalla fusione dell’urologia di Santorso con quella di Bassano. Una cosa di una gravità assoluta, che non può non essere approfondita». Cunegato aggiunge: «L’urologia del nostro territorio, che quando era autonoma, sino a 3 anni fa, rappresentava un’eccellenza, oggi, sotto la gestione di Bassano, è in declino e, di fatto, non esiste più».
«C’è un reparto con criticità da risolvere - conferma Franco Balzi, presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 7 -. A breve avremo un incontro tra i sindaci del distretto 2 e la direzione e chiariremo questo punto». «C’è carenza di medici - dice Valter Orsi, sindaco di Schio - Questo turn over in urologia, poi, è preoccupante, tuttavia sono situazioni interne che l’azienda ha sempre affrontato e abbiamo già visto i risultati positivi».

L’Ulss 7 spiega di aver fatto un’assunzione in febbraio e stabilito ulteriori assunzioni di neo-specializzati, in attesa dei quali sta valutando l’inserimento di altri specialisti. «Il contratto del dottor Brotza prevede 3 mesi di preavviso, periodo durante il quale l’Ulss confida di reperire nuovi rinforzi», spiega l’azienda. «La collaborazione tra gli ospedali di Bassano e Santorso è un valore aggiunto e i fatti lo dimostrano - commenta il dg dell’Ulss 7 Carlo Bramezza -. Dispiace che di fronte a dati oggettivi qualcuno continui a diffondere un’immagine negativa del reparto e dell’ospedale, immagine che, in un momento in cui gli specialisti hanno la possibilità di scegliere dove lavorare, non favorisce l’arrivo di nuovi medici a Santorso. Questo senza nulla togliere al diritto e dovere di controllo dei rappresentanti dei cittadini». «Esiste una graduatoria di specialisti, molti dei quali pare non accettino di venire a lavorare in questa urologia», rilancia Cunegato, invertendo l’ordine dei fattori.

Nella nota dell’Ulss interviene anche Antonio Celia, primario di urologia dell’ospedale di Bassano, coordinatore della specialità per l’Ulss 7 e “convitato di pietra” del dibattito. «Oggi l’urologia aziendale lavora come un’unica struttura su tre ospedali, Santorso, Bassano e Asiago - afferma - da diversi anni abbiamo investito su Santorso, spostandovi alcune attività urologiche di altissimo profilo che prima si eseguivano solo a Bassano, e i numeri evidenziano risultati molto positivi. Tutto questo anche grazie agli investimenti dell’azienda in tecnologia endourologica di ultima generazione, laser e strumenti all’avanguardia, che oggi ci danno la possibilità di formare i giovani medici. A Santorso ci sono attività che possono essere ulteriormente sviluppate, il potenziale è enorme. Tanto è vero che in realtà tanti giovani ci chiedono di lavorare qui».

Matteo Carollo

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