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Treni, linea elettrificata per eliminare gli autobus

La stazione ferroviaria di Schio: nel piano regionale dei trasporti c’è l’elettrificazione della linea.   CISCATO
La stazione ferroviaria di Schio: nel piano regionale dei trasporti c’è l’elettrificazione della linea. CISCATO
La stazione ferroviaria di Schio: nel piano regionale dei trasporti c’è l’elettrificazione della linea.   CISCATO
La stazione ferroviaria di Schio: nel piano regionale dei trasporti c’è l’elettrificazione della linea. CISCATO

Un treno elettrico per togliere gli autobus dalla strada. È questa la visione sottesa al progetto di elettrificazione della linea ferroviaria Schio-Vicenza: un piano ferro-gomma spinto, con il convoglio pronto a sostituire tutti i veicoli di linea che collegano la città laniera al capoluogo. Servirà ancora qualche anno, ma la via è tracciata: ne è una prova l'inserimento dell'elettrificazione della tratta, come fabbisogno, nel Piano regionale dei trasporti appena approvato dalla giunta Zaia. Un tassello che conferma la volontà politica di procedere con l'opera, nella direzione delineata dal piano regionale, che spinge per incentivare le persone a lasciare l'auto in garage e a puntare sui mezzi pubblici. «L'intenzione di realizzare quest'opera è già stata condivisa con Rete ferroviaria italiana – spiega l'assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Elisa De Berti -. Confido che ora Rfi individui le somme necessarie e che quindi nel giro di qualche anno si possa avviare il progetto. L'obiettivo condiviso è quello di arrivare ad un piano ferro-gomma spinto, tagliando tutti gli autobus tra Schio e Vicenza e usando i chilometri dei bus per servire i paesi dove il treno non passa, portando i viaggiatori verso le stazioni della tratta». Niente doppioni, dunque: il trasporto su ferro dovrà sostituire quello su gomma, il quale potrà essere dirottato per collegare le stazioni ferroviarie ai paesi vicini. Condizione per realizzare la nuova linea elettrica è anche quella dell'eliminazione dei passaggi a livello lungo la linea, per la quale sono previsti 150 milioni di euro. Un dettaglio rilevante, perché costringerà a realizzare una serie di opere viarie alternative rispetto alle strade che attualmente attraversano i binari in 22 punti della linea. Tra gli altri nodi, anche quello del binario unico, con la necessità di realizzare due punti di svincolo per evitare che due convogli in transito contemporaneamente arrivino a scontrarsi. Tutto questo per centrare il cosiddetto obiettivo “363636”, quello cioè di 36 corse, che partono da Schio ogni 36 minuti e impiegano 36 minuti per percorrere la tratta. La definizione dei tempi arriva da uno studio di Rfi presentato ai sindaci dei Comuni attraversati dalla linea, i quali hanno dato vita ad un tavolo sull'argomento per seguire tutte le fasi del progetto. L'analisi ha ridimensionato le aspettative iniziali, che puntavano all'obiettivo “303030”, ritenuto irrealizzabile, allo stato attuale, da Rfi. L'unico modo per accorciare i tempi, secondo il gestore delle linee ferroviarie, sarebbe stato quello di eliminare qualcuna delle stazioni dislocate lungo la tratta, un'ipotesi rigettata dai sindaci. Servirà dunque ancora qualche anno, per dare l'addio definitivo alle littorine a gasolio che oggi collegano l'Alto Vicentino alla città del Palladio, lungo una linea inaugurata nel 1876. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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