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Isola Vicentina

Testamento Guardini, beneficenza per 6,5 milioni

Villa Velo Scroffa Guardini, una sorta di museo con un grande parco secolare destinato alla vendita
Villa Velo Scroffa Guardini, una sorta di museo con un grande parco secolare destinato alla vendita
Villa Velo Scroffa Guardini, una sorta di museo con un grande parco secolare destinato alla vendita
Villa Velo Scroffa Guardini, una sorta di museo con un grande parco secolare destinato alla vendita

Amici fedeli, collaboratori, dipendenti, parrocchie, fondazioni e istituti di ricerca cui l’imprenditore mecenate Giuliano Guardini ha lasciato con generosità 28,8 milioni di euro in denaro. Di questi ben 6,5 milioni sono stati dati in beneficenza. Fa parlare, non solo a Isola Vicentina, la pubblicazione del testamento olografo del fondatore della Sicit di Arzignano, e nipote del grande filosofo Romano, che fu punto di riferimento teologico ed intellettuale di papa Ratzinger, dopo che per anni i due parenti più stretti, i cugini Lina Perissinotto e Alessandro Gera, hanno ingaggiato una battaglia legale senza successo per disarcionare l’amica fedele del defunto, Irene Favaretto, e la segretaria personale Graziella Fracasso, cui Guardini ha lasciato rispettivamente 10 e 6 milioni di euro. 

Tutore Lo svelamento dell’atto firmato di pugno da Guardini è avvenuto otto giorni dopo la sua morte, a 96 anni, lo scorso settembre. L’industriale per tredici anni fu assediato dai fantasmi della demenza senile che indussero il tribunale a nominargli come tutore il commercialista Giuseppe Zanon, per gestire l’ingente patrimonio poiché non era più capace di intendere e volere.

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Il lascito La lettura rivela un articolato esercizio di liberalità di Guardini, anche se con dei punti interrogativi da sciogliere. Le sue ultime volontà furono depositate il 10 gennaio 2007 dal notaio Alberto degli Esposti di Milano. Il testamento distingue tre eredi (Favaretto, Fracasso e il commercialista Giuseppe Zanetti) e 21 legatari, tra cui parrocchie, fondazioni ed associazioni. La soddisfazione dei beneficiari andrà fatta in ordine numerico e questo ha indotto all’accettazione con beneficio di inventario. Si spiega perché Zanetti, designato curatore testamentario, vi ha rinunciato, sebbene rimanga come erede visto che è il terzo e beneficia di 2 milioni.

Il tesoro La questione è che quando Guardini fece testamento aveva l’effettiva disponibilità in obbligazioni, azioni, fondi e contanti di oltre 25 milioni di euro. Ma le onerose cure mediche cui egli è andato in contro e la gestione dell’imponente villa Velo Scroffa Guardini, che è valutata attorno ai 10 milioni di euro, hanno prosciugato un milione l’anno. Di modo che adesso all’attivo tra titoli, fondi e liquidità ci sono tra i 10 e gli 11 milioni di euro, cui bisogna aggiungere gioielli, preziosi, un ingente patrimonio immobiliare e molte opere artistiche, tra cui quadri, per un valore stimato sui 30 milioni. E la tempistica della liquidazione dell’attivo influenzerà il ricavato.
<MC>Enti<MC> Ma leggiamo la lista degli enti (cosiddetti legatari) che beneficiano dell’eredità. La parrocchia (150 mila), il convento di Santa Maria del Cengio (300 mila) e la caritas di Isola (300 mila); la fondazione dell’istituto neurologico “Carlo Besta” di Milano (1,5 milioni), la fondazione italiana (Airc) per la ricerca sul cancro (1,5 milioni), la Città della Speranza di Padova (1 milione), l’associazione Padova Ospitale (500 mila), l’Istituto oncologico di Padova (500 mila), la chiesa Sant’Ludwig di Monaco di Baviera di cui Romano Guardini fu parroco (800 mila), il duomo di Thiene (100 mila) e il dipartimento di filosofia dell’università di Padova (100 mila). In tutto fanno 6,750 milioni.

Persone Dopo i tre eredi il primo legato in denaro spetta al fattore Luigino Cavallaro (2 milioni), poi alla domestica Assunta De Col (400 mila) nel frattempo morta, la colf Martina Nale (100 mila), il domestico Hernani Macolintal (100 mila), Oriano Conforto (100 mila) di Castelnovo, Diego Fortunato (100 mila), Umberto De Biasi (300 mila), il compianto cavaliere Silvio Bolelli di Vicenza (100 mila)che fu segretario di Guardini fino al 2004, Fausto Frizzo di Valdagno (200 mila), Oreste Odelli di Arzignano (200 mila) e Amalia Novello di Cornedo (100). Poi Giovanni Sottilaro di Milano (50 mila), l’ex capogruppo alpini Carmelo Rizzi di Isola (50 mila), Gabriella Zanetello di Arzignano (50 mila), Nicolò Valmarana (100 mila) e Mariane Diedrichs (100 mila). Per ultimi i nipoti Lina Perissinotto e Alessandro Gera (100 mila a testa). Quest’ultimi hanno impugnato il testamento ritenendo che la capacità di Giuliano nel 2007 fosse già viziata. Ma questo è un altro capitolo della dynasty Guardini, che non è ai titoli di coda.

Ivano Tolettini

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