<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Schio

Strada contesa, a 98 anni batte il Comune dopo tre lustri di battaglia legale

Strada vicinale Raga  sorge a due passi da via Rivo Ballarin, nella zona di Magrè, in un’area di campagna (Foto STUDIOSTELLA)
Strada vicinale Raga sorge a due passi da via Rivo Ballarin, nella zona di Magrè, in un’area di campagna (Foto STUDIOSTELLA)
Strada vicinale Raga  sorge a due passi da via Rivo Ballarin, nella zona di Magrè, in un’area di campagna (Foto STUDIOSTELLA)
Strada vicinale Raga sorge a due passi da via Rivo Ballarin, nella zona di Magrè, in un’area di campagna (Foto STUDIOSTELLA)

È servita una quindicina d’anni, ma Domenico Dalla Vecchia, che di anni ne ha quasi 98, è la sorella più giovane Lidia, di 87, hanno dimostrato di avere ragione battendo il Comune di Schio. Sì, perché nei giorni scorsi la quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Barra Caracciolo, ha ribaltato la sentenza del Tar del Veneto accogliendo il ricorso dei due anziani, assistiti dagli avv. Franco Lovato e Francesco Lanaro. La strada vicinale Raga, a Magrè, un percorso di campagna fra via Pieve e via Rivo Ballarin, è di loro proprietà: è stato pertanto annullato il provvedimento, datato settembre 2013, con il quale il Comune di Schio (tutelato in aula dagli avv. Marco Merlini e Umberto Poscoliero), stabilì un’“ordinanza possessoria” sulla stradina, in base all’assunto che si fosse verificata una «lesione all’interesse pubblico alla transitabilità del passaggio». Il municipio è stato condannato a pagare 8 mila euro di spese legali.

Una vicenda che risale agli anni Cinquanta

La vicenda, che risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, è invero assai articolata. I genitori dei Dalla Vecchia realizzarono in quel periodo un ampliamento della casa di proprietà, e attorno un giardino piantando alcuni alberi, oggi di alto fusto, a testimonianza che sono lì da decenni. Quella stradina esisteva fin dal catasto austriaco, ma era al servizio dell’abitazione, non demaniale. Questa situazione dei luoghi venne confermata dal Piano regolatore del Comune, adottato nel 1986 e approvato definitivamente nel 2001. 
Altri residenti, interessati al passaggio, nel 2009 intentarono una causa civile; e nelle more intervenne in quel periodo il Comune, in autotutela, per avviare un percorso conciliativo che portò all’ordinanza possessoria di strada vicinale Raga in attesa che venisse realizzato - abbattendo gli alberi che ostacolano il passaggio di altri - un percorso alternativo per gli altri residenti, mai esistito secondo i Dalla Vecchia che volevano tornare in possesso del percorso di proprietà. Accertamenti inerenti presunti abusi edilizi furono archiviati.

Il Tar aveva dato torto ai due pensionati

Il Tar, nel novembre 2014, diede torto ai due pensionati, fra l’altro sulla scorta di una relazione della polizia locale, che sosteneva l’uso pubblico della stradina, «unico possibile passaggio per raggiungere gli insediamenti di contrada Bortolosi e quelli in località Benzard», che sarebbe stata modificata dall’ampliamento della casa di famiglia. Il Tar sottolineò anche che quel tratto era stato iscritto nel registro delle strade pubbliche ancora a far data nel 1996, quando lo approvò il Consiglio comunale.

Il consiglio di Stato ribalta tutto

Il consiglio di Stato ha respinto questa ricostruzione, sostenendo che non basta che una strada sia presente in un elenco per stabilire che sia pubblica, ma servono una serie di altri aspetti (l’uso pubblico, o che sia in luoghi abitati, o ancora che siano state compiute nel tempo opere di manutenzione) che in questo caso il Comune non avrebbe provato. L’area su cui passa quella stradina di campagna era diventata verde, con piante e arbusti, senza alcun segno del passaggio né pedonale né di mezzi agricoli. 
Per queste ragioni, i giudici amministrativi di secondo grado hanno deciso di annullare il provvedimento del Comune che si era appropriato di quel terreno, restituendolo alla coppia di anziani, che hanno vinto la battaglia. 

Diego Neri

Suggerimenti