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Valli del Pasubio

Sospesi a 30 metri
con il ponte tibetano
Domani l'apertura

Il ponte tibetano che collega l'ossario a Campogrosso. FOTO CISCATO
Il ponte tibetano che collega l'ossario a Campogrosso. FOTO CISCATO
Valli del Pasubio, ponte tibetano (CISCATO)

VALLI DEL PASUBIO. È arrivato il gran giorno dell'inaugurazione dell'atteso “ponte tibetano” sulla Strada del Re tra l’ossario e Campogrosso. Cerimonia a numero chiuso per il fatidico taglio del nastro, ma da domani, domenica 18 settembre, il ponte sarà aperto al pubblico. La passerella si trova sospesa a 30 metri d'altezza ed è sorretta da due ancoraggi posti a 105 metri di distanza l’uno dall’altro, ancorati alla roccia tramite robusti tondini lunghi diversi metri.

 

«Sono sicuro che il ponte a corde sospeso che ci restituisce l’anello del Sengio Alto richiamerà molti appassionati escursionisti proprio per la sua unicità che restituisce a questo ambito delle Piccole Dolomiti un percorso di estremo valore paesaggistico, un tratto che tutti vogliamo sia esteso al più presto per completare l’altro sentiero, quello che partendo da Bocchetta Campiglia si concluda a Recoaro in una ventina di chilometri attrezzati e messi in sicurezza». Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto saluta così l’inaugurazione del ponte di corde sopra la frana che aveva reso impraticabile la strada del Re bloccando così anche agli escursionisti il collegamento tra l’Ossario del Pasubio e il Rifugio di Campogrosso.

«Era ancora assessore in Provincia quando venivo costantemente sollecitato dalla realtà locale che mi chiedeva sopralluoghi, sollecitava studi, avanzava proposte per ripristinare la Strada del Re, tra le più belle nel Vicentino per il panorama che offriva degno appunto delle grandi strade dolomitiche proprio nel tratto tra Campogrosso e l’Ossario del Pasubio, ma minata dalle frane che l’avevano resa inevitabilmente inagibile e insicura. Con questo voglio testimoniare che gli amministratori locali da sempre hanno tentato di intervenire, scontrandosi spesso con la dura realtà delle analisi geologiche, che confermavano la pericolosità del movimento franoso e l’impossibilità di ripristinare il vecchio percorso stradale: non solo i costi sarebbero stati troppo elevati, ma nessuno poteva garantire la sicurezza. Così - continua Ciambetti - ho salutato veramente con grande soddisfazione la svolta nata attorno al progetto Va.Po.Re., avviata nel 2011, che ha visto i tre comuni di Valli, Posina e Recoaro, presentare progetto complesso da circa un milione di euro, finanziato per il 75% dalla Regione del Veneto e per il quale mi sono speso ben sapendo l’importanza di questa proposta. Il ponte odierno, infatti, è solo uno dei sette stralci che caratterizzano questo percorso eccezionale che unisce Bocchetta Campiglia con Recoaro nel quale la Regione del Veneto crede fermamente».

Il presidente Ciambetti poi sottolinea un dato: «Questa estate è stata funestata da decine di incidenti mortali nelle Alpi e Prealpi e anche nel Vicentino ci sono stati eventi tragici - ha detto il presidente del Consiglio regionale - Ciò pone a noi tutti il problema della sicurezza: nessun sentiero attrezzato riuscirà ad azzerare i rischi, ma è pur vero che un sentiero adeguatamente sistemato contribuisce a diminuire i pericoli. Il progetto Va.Po.Re ha questa ambizione e penso che il ponte sospeso di Valli del Pasubio sia testimonianza di ciò. Sono sicuro che molti appassionati già dai prossimi giorni metteranno a prova le loro sensazioni, il senso dell’equilibrio o sfideranno le vertigini: a tutti consiglio comunque prudenza ed estrema cautela. Questo ponte è un bellissimo strumento messo al servizio di tutti, non è una giostra e la montagna non è un parco dei divertimenti, ma pretende sempre rispetto e molta attenzione». 

 

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