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Rubano il cellulare con le foto del figlio Mette una “taglia”

Uno dei volantini attaccati da Pavan in varie parti della città.  ZILLIKENNella memoria del cellulare c’erano le foto del figlio di 4 mesi.  ARCHIVIO
Uno dei volantini attaccati da Pavan in varie parti della città. ZILLIKENNella memoria del cellulare c’erano le foto del figlio di 4 mesi. ARCHIVIO
Uno dei volantini attaccati da Pavan in varie parti della città.  ZILLIKENNella memoria del cellulare c’erano le foto del figlio di 4 mesi.  ARCHIVIO
Uno dei volantini attaccati da Pavan in varie parti della città. ZILLIKENNella memoria del cellulare c’erano le foto del figlio di 4 mesi. ARCHIVIO

Le rubano il telefonino con le foto e anche i video in cui è ripreso il figlio di 4 mesi. Lancia un appello con ricompensa, che diventa virale. Una decina di giorni fa, come conferma Marta Pavan, titolare del negozio Bambù di via De Pinedo in centro a Schio, era «seduta sui divanetti di una gelateria non molto distante dalla stazione delle corriere di piazza Divisione Acqui, nel quartiere di Santissima Trinità». I RICORDI. Quella è l'ultima volta in cui ha visto il suo smartphone. Secondo la sua ricostruzione, si era fermata per una sosta durante una giornata concitata: «In un primo momento avevo lasciato il cellulare sul divanetto del locale - racconta Pavan - e quando, qualche minuto dopo, sono tornata per cercare di recuperarlo, non c’era più». Qualcuno l’aveva rubato. Di per sé, il telefonino ha un valore economico prossimo allo zero: «Si tratta di un Huawei “Y530” di colore bianco, tra l'altro rovinato, con custodia grigia. E all’interno della custodia c'è anche la foto di mio padre Giorgio, che purtroppo non c'è più». Se il valore economico dello smartphone è scarso, perché Pavan ha deciso di promettere una ricompensa da 100 euro, circa il doppio di quello che vale oggi nuovo sul mercato (sempre che si riesca a reperirlo), a chiunque l’abbia ritrovato? «Mi basterebbe anche solo che mi venisse restituita la scheda di memoria, non serve il cellulare – prosegue Pavan –. Salvate in quella scheda, infatti, ci sono tutte le foto ed i filmati dei primi quattro mesi di vita del mio bambino. Ma non solo: c'è addirittura un filmato del mio pancione che si muove solo poche ore prima del parto. Tutti ricordi che non sono mai riuscita a riversare sul pc, anche perché il telefono avrei dovuto cambiarlo entro breve e il mio computer si è “impallato”. Un pezzo di vita che non c'è più, anche perché erano foto e video che non avevo mai condiviso nemmeno con il mio compagno. E ora sono andati persi, purtroppo». Pavan ritiene che il telefono sia, alla fine dei conti, stato rubato dopo che lei lo aveva dimenticato in gelateria. GLI APPELLI. «L'ultimo tentativo l'ho fatto nei giorni scorsi attaccando alcune locandine che raccontano questa storia – prosegue la donna –. Ho scelto di attaccarle sia vicino alla gelateria, sia non distante dalla stazione dei pullman. Ho pensato che in un luogo di passaggio qualcuno potesse notarle. Spero ancora che qualcuno capisca la situazione e si faccia vivo. Devo anche essere onesta: sono commossa dal sostegno che ho ricevuto da amici, conoscenti e da tanti scledensi su Facebook». Prima delle tradizionali locandine, infatti, la negoziante Pavan aveva deciso di tentare la strada del web e dei social network: aveva ottenuto un successo oltre ogni aspettativa, con ben più di 200 condivisioni che purtroppo, al momento, non hanno portato risultati: «È stato bello ricevere così tanto aiuto, ma ormai ho quasi perso ogni speranza – conclude Pavan -. Qualche giorno dopo l'appello, ero stata contattata perché sembrava avessero ritrovato il telefono ma, in realtà, era quello di un'altra persona che lo aveva perso». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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