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Ritrova l’amore dei 20 anni e lo sposa dopo 56

Il momento del matrimonio celebrato dall’assessore Marigo, amica di famiglia. DAL CEREDOUn regalo personalizzato, emblema della loro storia. DAL CEREDO
Il momento del matrimonio celebrato dall’assessore Marigo, amica di famiglia. DAL CEREDOUn regalo personalizzato, emblema della loro storia. DAL CEREDO
Il momento del matrimonio celebrato dall’assessore Marigo, amica di famiglia. DAL CEREDOUn regalo personalizzato, emblema della loro storia. DAL CEREDO
Il momento del matrimonio celebrato dall’assessore Marigo, amica di famiglia. DAL CEREDOUn regalo personalizzato, emblema della loro storia. DAL CEREDO

Si erano conosciuti e innamorati a 20 anni, ma il destino li ha divisi in modo spietato. Dopo oltre mezzo secolo però si ritrovano e convolano a nozze. Un lieto fine, degno di un film romantico. La storia di Carla Palladino, 76 anni, altoatesina ma trapiantata a Schio, e Antonio Gizzi, 83 anni, abruzzese che ha girato l’Italia, approdando anche lui in città, comincia a Riccione nel 1960 quando erano alle prese con i primi batticuori. Lei, diciottenne, era in villeggiatura con la famiglia. Anche lui, all’epoca 24enne, era in vacanza, ma con alcuni amici, compagni d’arma nell’aeronautica militare. Sotto il cielo estivo era scoccata la scintilla e i due si erano fidanzati. Un amore da coltivare a distanza, dato che Carla aveva poi fatto ritorno a Bolzano mentre lui era volato negli Usa per un corso da “top gun” nella US Navy e, al rientro, era stato assegnato alla base di Sigonella, a Catania. La lunghezza dell’Italia li divideva, ma il rapporto era continuato fino ad un inaspettato colpo di scena. Nel ’63, mentre Antonio era impegnato in attività operative, un suo compagno, per motivi che mai sono stati chiariti (di lui si sono perse le tracce), ha incontrato Carla, cui ha detto che il suo innamorato aspettava un figlio da una siciliana. Ma era tutto falso. «Sono rimasta atterrita – racconta Carla - Lui era davvero un bel ragazzo, si spostava spesso per lavoro e piaceva molto alle donne pertanto ho ritenuto la faccenda plausibile. Vedo bianco o nero, quindi ho deciso di interrompere la storia» e, con il supporto dei genitori, ha troncato ogni comunicazione con Antonio. Lui in Sicilia era all’oscuro di tutto. «Questo “amico” - ricorda – si era ben guardato dal dirmi quello che aveva fatto e io mi sono ritrovato da un giorno all’altro a non ricevere più risposte. L’ho cercata inutilmente e dall’estate del ’63 non ci siamo più sentiti. Ho saputo di quella menzogna solo quando ci siamo incontrati». Per entrambi la vita è andata avanti, lui si è concentrato sulla carriera aeronautica, concludendola come comandante dell’Alitalia e andando a vivere con la moglie a Montebelluna, mentre lei ha lavorato per vent’anni come agente immobiliare a Schio, città natale del marito. Forse non era destino che queste storie durassero per sempre e per entrambe l’epilogo è stato il divorzio. Nel febbraio 2017 lei lo ha trovato su facebook e ha pensato di contattarlo. «Anche in passato qualche volta avevo ipotizzato di cercarlo per chiarire quella cosa irrisolta. Un paio d’anni fa mi sono detta: ma sì dai proviamo». Da quel click sul mouse i fatti si sono susseguiti rapidamente e con le prospettive più rosee. «Dopo che mi ha contattato – rivela Antonio - abbiamo deciso di incontrarci a Schio». Per entrambi l’emozione resta forte nel raccontare quel rivedersi dopo oltre mezzo secolo, sul portone di casa di lei: «Ci siamo abbracciati ed è stato come se il tempo non fosse mai passato». Hanno deciso di vivere insieme e un giorno, in salotto, lui l’ha colta di sorpresa con la proposta di matrimonio, subito accettata. E così sono convolati a nozze, celebrate a palazzo Fogazzaro dall’assessore Cristina Marigo. E dopo la cerimonia non una, ma tre lune di miele. La prima al lago di Costanza, la seconda in corso a Porto Rotondo in Sardegna e la terza da metà luglio a Cortina. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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