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Rifiuti, la raccolta differenziata vola

I rifiuti raccolti e conferiti nell’impianto di smaltimento di Ca’ CaprettaI cassonetti per la raccolta differenziata in centro storico
I rifiuti raccolti e conferiti nell’impianto di smaltimento di Ca’ CaprettaI cassonetti per la raccolta differenziata in centro storico
I rifiuti raccolti e conferiti nell’impianto di smaltimento di Ca’ CaprettaI cassonetti per la raccolta differenziata in centro storico
I rifiuti raccolti e conferiti nell’impianto di smaltimento di Ca’ CaprettaI cassonetti per la raccolta differenziata in centro storico

Con il porta a porta la differenziata vola. Il Comune, dopo tre anni dal deciso cambio di rotta imposto alla raccolta dei rifiuti, tira una riga per valutare se la scelta sia stata fruttuosa o meno: «Se tutti facessero come noi, la prospettiva sarebbe di chiudere una linea dell'inceneritore», chiarisce il sindaco Valter Orsi. I DATI. La giunta Orsi aveva deciso di abbandonare quasi in toto il sistema dei bidoni stradali per puntare sulla raccolta porta a porta definita “spinta”. Nel dettaglio, raffrontando i dati in mano al Comune al nastro di partenza del nuovo metodo con quelli registrati nell'esercizio appena chiuso, si nota un incremento delle cifre e delle percentuali: Se nel 2015 la percentuale di rifiuti differenziati non superava il 66,1%, alla fine dello scorso anno è stata certificata una percentuale pari al 73,4%. Dai calcoli messi a punto dal municipio emerge pure che gli scledensi abbiano prodotto una quantità inferiore di rifiuti: nel 2015 furono raccolte 16.190 tonnellate complessive che sono scese a 15.413 nel 2018 per una differenza pari a 777 tonnellate. Un triplo sette che si traduce in circa 17 chilogrammi in meno procapite. Un dato ancora più significativo se si sposta sul singolo caso del rifiuto secco indifferenziato: le tonnellate sono scese da 4.085 a 2.816 nel giro di un triennio, con 1.269 tonnellate di rifiuti bruciati in meno nell'impianto di Ca' Capretta. «Il sistema funziona e lo stiamo dimostrando – conferma Orsi-. Se tutti i comuni dell'Alto Vicentino adottassero questa modalità di raccolta potremmo pensare alla prospettiva di chiudere la seconda linea dell'inceneritore. A questo punto i numeri sono abbastanza incontrovertibili, si tratta di una scelta esclusivamente politica e la politica dovrebbe fare il bene della città». NO ALLA PLASTICA. Una rinnovata sensibilità ambientale da parte di Schio non è testimoniata esclusivamente dai dati pubblicati e relativi alla progressione della raccolta differenziata ma anche da un'iniziativa approvata all'unanimità dal consiglio comunale grazie ad un ordine del giorno “anti-plastica monouso” proposto dal capogruppo del Movimento 5 stelle e presidente della prima commissione consiliare, Marco Vantin: «Aderiamo alla campagna “Plastic Free Challenge” lanciata dal Ministro dell’Ambiente ed attiviamo campagne informative indirizzate alle scuole ma anche ai cittadini e, soprattutto che il Comune si attivi per rendere concreto il proposito di abbandonare progressivamente l'uso della plastica monouso sia nel privato, sia nel settore della ristorazione, degli alberghi e pure nelle sagre, durante gli eventi e le manifestazioni». «Proprio il Comune deve essere il primo esempio per guidare i cittadini, la tendenza va invertita ma sicuramente non sarà possibile farlo “domani mattina” intanto è importante iniziare per seminare la cultura tra la gente, come abbiamo cercato di fare noi con la decisa sterzata sulla raccolta differenziata. Dobbiamo prenderci la nostra responsabilità», il commento del sindaco e dell’assessore alle attività produttive Anna Donà nella discussione innescata prima della votazione che ha poi visto il documento “passare” all’unanimità.. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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