<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Riaperto il giardino gioiello dell’800

Le prime visite guidate all’interno del Giardino Jacquard.  FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOIl taglio del nastro di ieri pomeriggio in via Pasubio
Le prime visite guidate all’interno del Giardino Jacquard. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOIl taglio del nastro di ieri pomeriggio in via Pasubio
Le prime visite guidate all’interno del Giardino Jacquard.  FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOIl taglio del nastro di ieri pomeriggio in via Pasubio
Le prime visite guidate all’interno del Giardino Jacquard. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOIl taglio del nastro di ieri pomeriggio in via Pasubio

Una mare di gente per riabbracciare il giardino Jacquard. Sembra ci fossero tante formichine che brulicavano lungo i percorsi della piccola perla di via Pasubio, appena restituita alla città dopo un nuovo stralcio della ristrutturazione proseguito due anni. Un restauro che non è concluso in toto ma che permette (o, meglio, permetterà con meno calca) di provare «la sensazione di pace che regala il giardino grazie alle sue architetture», come ha spiegato l'emozionato Giorgio Cocco, che è il “papà” della parte verde di questo rinnovamento. L'INAUGURAZIONE. C'era il complesso strumentale Città di Schio per sottolineare la solennità del momento e c'era il coro Monte Pasubio per tornare indietro nel tempo con un canto in abito storico. Il taglio del nastro ha poi finalmente permesso ai tanti scledensi e non che fremevano di entrare a calpestare la ghiaia, a calcare i sentieri e gli scalini. È solo la prima parte dell'intervento -commenta il sindaco Valter orsi-. Stiamo lavorando sulla seconda. Ora tocca agli interni del teatro e alla tettoia degli operai. Riconsegniamo alla città uno dei beni che Alessandro Rossi ha voluto donare alla città. Il consigliere regionale Maurizio Colman, portando i saluti del Governatore Luca Zaia e dell'assessore Elena Donazzan ha aggiunto: «Quando si recupera un manufatto come questo, si recupera un pezzo di anima della città». Giovanna Vigili De Kreutzenberg Rossi Di Schio, presidente della delegazione vicentina del Fai, Fondo ambiente italiano, che ha avuto un ruolo fondamentale nel recupero del giardino ha proseguito: «Stiamo curando da anni i luoghi del cuore. Tornano alla memoria luoghi cari. Sono stati 11 mila gli scledensi che hanno firmato per sostenere l'iniziativa. Il nostro è un lavoro fondamentale per recuperare un patrimonio da consegnare a chi verrà dopo di noi». Il dottore forestale Cocco ha concluso prima del taglio del nastro: «È un lavoro complesso, perché è una struttura viva con alberi secolari che creano problemi da gestire. È il primo esempio di giardino aziendale ed è stata emozionante anche la ricerca storica attraverso le testimonianze di chi ha lavorato alla Fabbrica Alta ma anche allo spaccio aziendale che era proprio nel giardino». I LAVORI. Nel complesso grazie a Regione, Fondazione Cariverona e Fai, è stato investito oltre un milione di euro. Prima è stato messo in sicurezza il tetto del teatro Jacquard, la cui struttura è stata risanata. Dopo il restauro dei medaglioni di terracotta, opera di Gian Battista Boni, che raffigurano 12 scledensi illustri, ecco la sistemazione della parte “viva” con il settore verde ma anche la sistemazione della cancellata e dei supporti, dei percorsi, dei parapetti e delle gallerie. Non secondario anche il restauro della gradinata di San Rocco che fa parte integrante del complesso. Per ogni fase del restauro sono stati utilizzati i disegni originali dell'architetto progettista Antonio Caregaro Negrin, ma la ricerca di è anche avvalsa del fondo Rossi, conservato in biblioteca. Presenti numerosi componenti della famiglia Rossi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

Suggerimenti