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Velo D'Astico

Rastrellate all’auto dell’ex fidanzato dopo la delusione d’amore

Scatta la procedura del codice rosso ma questa volta la vittima è un uomo. E la presunta colpevole una giovane con cui aveva avuto una storia, conclusasi questa estate. I carabinieri della stazione di Schio hanno denunciato una 22enne di Velo d’Astico per atti persecutori e danneggiamento nei confronti dell’ex, un trentenne di Schio. 
La storia prende avvio nello scorso mese di luglio: i due, dopo una relazione amorosa, si lasciano ma lei non si rassegna e intende mantenere i contatti con lui, che non ne vuole più sapere. A quel punto lei si crea dei profili falsi sui social, gli chiede l’amicizia ma il giovane sospetta che le cose non stiano come sembrano: «Io questa ragazza che mi contatta non la conosco...».

I sospetti si concentrano sulla ex e sono corroborati dal fatto che la stessa starebbe tentando di intrufolarsi fra le amicizie di alcuni conoscenti, maschi e femmine, del trentenne. Non riuscendo ad ottenere l’accesso, usa anche in quel caso profili fake. La situazione precipita un paio di mesi dopo. Con un rastrello la 22enne danneggia seriamente l’auto dell’ex, colpendola ripetutamente. È la goccia che fa traboccare il vaso: il giovane, che aveva raccolto prove e testimonianze dello stalking che stava subendo, si presenta in caserma a Schio e presenta denuncia. I militari della stazione, con l’ausilio della polizia postale competente per i reati di stalking tramite canali social, riescono a ricostruire l’intera vicenda e formalizzano la denuncia alla ragazza per atti persecutori e danneggiamento, attivando la procedura di “codice rosso” come da disposizioni della Procura di Vicenza. 

È l’applicazione di una legge risalente al 2019 (voluta dall’allora governo Conte) che prevede “modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”. Se viene intesa nella stragrande maggioranza dei casi come una tutela nei confronti delle donne maltrattate da compagni, non esclude ovviamente che la vittima sia maschile e prevede pene sino a sette anni di carcere. Può essere applicata anche per violenze, fisiche o psicologiche, nei rapporti fra padri / madri e figli e sempre quando sono questioni sentimentali alla base dei potenziali reati. 

 

Mauro Sartori

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