<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Pagare il bollo all’Aci è “vietato” ai disabili

L’ingresso con scalinata dell’ufficio Aci di via Marconi, in centro.  FOTO DONOVAN CISCATO
L’ingresso con scalinata dell’ufficio Aci di via Marconi, in centro. FOTO DONOVAN CISCATO
L’ingresso con scalinata dell’ufficio Aci di via Marconi, in centro.  FOTO DONOVAN CISCATO
L’ingresso con scalinata dell’ufficio Aci di via Marconi, in centro. FOTO DONOVAN CISCATO

A chi non capita, periodicamente, di avere una pratica automobilistica da sbrigare o di dover chiedere informazioni al riguardo? È un'incombenza semplice, basta andare all'ufficio Aci più vicino. Per qualcuno, però, anche una commissione come questa può diventare un problema, soprattutto se all'ufficio in questione non si riesce ad accedere. È quanto accaduto nei giorni scorsi a Riccardo Casellato, quando, con la sua sedia a rotelle, è arrivato di fronte all'Aci di Schio, in via Marconi. Davanti a sé ha trovato tre gradini: nessuno scivolo, nessun elevatore. Impossibile, per lui, entrare nell'ufficio. «Dovevo chiedere delle informazioni, ma per un disabile non è possibile entrare nell'ufficio – racconta Casellato, che vive a Torrebelvicino -. Anche una mamma con un passeggino avrebbe difficoltà ad entrare. L'impiegata, poi, era da sola è non è potuta uscire per parlare con me. Così ho dovuto rinunciare. È un problema grosso, perché quella è l'unica sede Aci della città». «È una vergogna – commenta la consigliera comunale Maura Fontana, membro della commissione consiliare Città senza barriere -. Come disabile e come presidente dell'Aniep Vicenza sono assolutamente contraria a questa cosa. Avevo fatto notare il problema circa 10 anni fa agli impiegati della sede scledense dell'Aci. I lavori, però, non sono di competenza del Comune, il quale può al massimo sollecitare: sono i proprietari dell'immobile a dover attuare gli interventi, oppure l'Aci deve trasferire il suo ufficio. In ogni caso ci siamo già trovati con alcuni consiglieri di Aniep, nei prossimi giorni invieremo una lettera alle sedi Aci provinciale e nazionale». Nei giorni scorsi, il Consiglio comunale ha approvato il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, strumento utile per monitorare e programmare gli interventi finalizzati a garantire la fruibilità dei percorsi urbani e degli spazi pubblici per tutti i cittadini. Per la redazione del piano, i tecnici hanno passato ai raggi x l'intera città, analizzando 77 edifici e 113 vie, per un totale di 43 chilometri. Oltre alla rilevazione delle eventuali barriere, il piano contiene le relative soluzioni, con le stime dei costi e le priorità di intervento. Nel documento sono contenute 2.484 schede relative alle barriere, frutto di un monitoraggio che ha interessato il centro storico ma anche la periferia e le frazioni. «Si tratta di un piano serio e ben strutturato, che ha valso un contributo regionale di 30 mila euro – commenta l'assessore all'urbanistica Sergio Rossi -. Questo strumento rappresenta un importante presupposto per la progettazione di interventi sulla viabilità e sui fabbricati pubblici». «Schio è già una città molto accessibile, la prima della provincia – sottolinea la consigliera Fontana -. Il Peba ci dà in più la possibilità di accedere a finanziamenti nazionali ed europei». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

Suggerimenti