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Sanità

Procreazione assistita, a Santorso l'hub berico: 50 casi in due mesi

La Regione lo ha riconosciuto come centro di riferimento provinciale. Organico rafforzato e nuovi strumenti.
La strumentazione: le attuali criobanche a disposizione del centro di Santorso (Foto CAROLLO)
La strumentazione: le attuali criobanche a disposizione del centro di Santorso (Foto CAROLLO)
La strumentazione: le attuali criobanche a disposizione del centro di Santorso (Foto CAROLLO)
La strumentazione: le attuali criobanche a disposizione del centro di Santorso (Foto CAROLLO)

Spazi più ampi, nuove apparecchiature, organico rafforzato. Potenziamento in vista, per il centro di procreazione assistita dell’ospedale di Santorso. La struttura, individuata dalla Regione come centro di riferimento “hub” per la provincia, sarà oggetto di nuovi investimenti; una politica che segue la tendenza dell’attività, in forte crescita: nei primi due mesi di quest’anno sono stati eseguiti 50 trattamenti, contro i 139 di tutto il 2022

Nuovi investimenti

Gli investimenti approvati dall’Ulss 7 Pedemontana prevedono una spesa di 285 mila euro. Di questi, 170 mila sono stati stanziati per l’ampliamento dei locali del centro, in particolare per quanto riguarda l’area dedicata alla crioconservazione degli embrioni. La superficie raddoppierà, con un adeguamento degli impianti; sarà inoltre incrementata la dotazione di criobanche con un ulteriore investimento di circa 30 mila euro. È previsto poi l’acquisto di un nuovo invertoscopio con micromanipolatore, del valore di 85 mila euro: un sofisticato super microscopio utilizzato dai biologi di laboratorio durante la delicata fase di formazione degli embrioni. La nuova apparecchiatura si aggiungerà a quella già in uso e questo consentirà di raddoppiare la capacità del laboratorio, permettendo ai due biologi di lavorare anche contemporaneamente.

Organico rafforzato

Negli ultimi mesi l’organico è stato rafforzato e oltre ai biologi Elena Iacovelli e Alessandro Sorio comprende uno staff medico con la dottoressa Serena Manfè, responsabile clinico della struttura, con 10 anni di esperienza, la dottoressa Angela Cuccarollo e il dottor Andrea Dalle Carbonare, oltre alla dottoressa Giulia Bertapelle, proveniente dal centro di procreazione medicalmente assistita dell’ospedale San Raffaele, una delle strutture di riferimento in Europa per questa disciplina; a supportarli, gli infermieri Hieke Michaela Hesse, Ivana Viero e Laura Zenere, oltre alla coordinatrice infermieristica Laura Vaccari. 
«I numeri - sottolinea la dottoressa Sara Fantinato, direttrice dell’unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia - dimostrano come l’attività del centro abbia già compiuto un importante salto di qualità. Lo staff è stato rafforzato e i nuovi spazi e le nuove dotazioni strumentali ci consentiranno di crescere ulteriormente, riducendo i tempi di attesa, che per una prima visita al momento sono di 3-4 mesi. La nomina a centro “hub” per la provincia è una garanzia di qualità e completezza della presa in carico, perché prevede il rispetto di standard rigorosi e la presenza di figure specialistiche, come un genetista per la consulenza alle coppie che risultano portatrici di malattie geneticamente trasmissibili».

Il dg Bramezza: «Una équipe di alto livello»

«Dopo un periodo difficile abbiamo ricostruito una équipe di alto livello e stiamo investendo per potenziare l’attività del centro - sottolinea il direttore generale Carlo Bramezza - così da dare risposta nella sanità pubblica ad una domanda in aumento, anche per effetto delle attuali tendenze demografiche. La Regione ha indicato Santorso come centro “hub” provinciale e intendiamo assolvere questo ruolo la massima attenzione alle famiglie». 

Matteo Carollo

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