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Nuovi medici, tregua al pronto soccorso

L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale “Alto Vicentino”, osservato speciale in questo periodoLa gradinata d’ingresso dell’ospedale di Santorso
L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale “Alto Vicentino”, osservato speciale in questo periodoLa gradinata d’ingresso dell’ospedale di Santorso
L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale “Alto Vicentino”, osservato speciale in questo periodoLa gradinata d’ingresso dell’ospedale di Santorso
L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale “Alto Vicentino”, osservato speciale in questo periodoLa gradinata d’ingresso dell’ospedale di Santorso

La soluzione per il pronto soccorso di Santorso si trova in Prefettura. Dopo l’incontro di ieri tra le organizzazioni sindacali ed il commissario dell’Ulss 7 “Pedemontana” Bortolo Simoni, è stato temporaneamente sospeso lo stato di agitazione. Da sottolineare la temporaneità della decisione in attesa «che vengano messe in atto tutte le risoluzioni che ci sono state espresse oggi in Prefettura. Abbiamo colto disponibilità dalla direzione», il commento dei sindacati. LE SOLUZIONI. Simoni al tavolo di confronto ha spiegato quali contromisure ha deciso di prendere per tamponare la grave sofferenza di organico del reparto che si confronta ogni giorno con situazioni di emergenza: «Abbiamo ribadito le misure già annunciate nei giorni scorsi, in un’ottica di attenzione alla qualità del servizio e alle condizioni di lavoro degli operatori che da parte di questa direzione non è mai venuta meno. È noto l’impegno dell’azienda per il potenziamento degli organici in un contesto difficile per cause esterne. Proprio alla luce di tale contesto, invito tutte le componenti al massimo senso di responsabilità per salvaguardare un servizio essenziale». Ma quali sono queste soluzioni? Secondo quanto riportato dalle organizzazioni sindacali «oggi dovrebbe iniziare a lavorare una nuova cooperativa di medici che, in aggiunta alle recenti assunzioni temporanee di medici specializzandi (che vengono assegnati alla cura dei pazienti in codice verde e bianco, i meno gravi), dovrebbe per il momento garantire i turni sulle 24 ore», spiega Federico Martelletto di Usb. C’è, poi, una modifica logistica che dall’inizio dell’estate potrebbe ridisegnare i contorni del pronto soccorso portando un’iniezione di personale: «C’è l’impegno di inserire all’interno del Pronto Soccorso l’Obi (Osservazione breve intensiva) ossia i pazienti in osservazione temporanea collocati in posti letto in attesa di eventuale ricovero o dimissione. Si tratterebbe – spiegano i sindacati - di una rivisitazione organizzativa che porterà ad un aumento del personale e che dovrebbe sopperire all’attuale carenza». Simoni ha inoltre dimostrato «la disponibilità a ridiscutere nei tavoli di trattativa aziendali i vari problemi organizzativi». Secondo Andrea Gregori di Nursind «La volontà di trovare una soluzione all’annoso problema logistico del Pronto Soccorso, probabilmente legata al project financing, ci ha indotto a sospendere lo stato di agitazione. Ma anche la volontà di provvedere alla creazione di percorsi che razionalizzino i carichi di lavoro per mettere la parola “fine” alla carenza d’organico». «Abbiamo partecipato ad un tavolo concreto in cui abbiamo tastato la volontà di trovare una soluzione – conclude Daniele Girardi di Uil Fpl-. L’obiettivo è non cronicizzare l’emergenza. Ora è nota a tutti la situazione del Pronto Soccorso». LA SITUAZIONE. Prima di arrivare a questa tregua ad orologeria, la situazione era considerata «drammatica. Mancano dieci medici, il 60% dell’organico, mancano almeno tre infermieri e c’è una disorganizzazione dovuta alla situazione logistica ereditata con il nuovo ospedale in Project financing. Condizioni lavorative che non garantiscono un adeguato servizio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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