Si apre una nuova importante pagina nel libro della storia del Giornale di Vicenza. La sede di Schio del nostro giornale, che dal 1989 era operativa in piazza Almerico da Schio 15, e quella di Thiene, da 30 anni situata in galleria Garibaldi 32, saranno riunite nella nuova e moderna redazione realizzata in via Lago di Lugano 15 a Schio, dove farà base l’intera redazione Provincia.
L’ufficio di corrispondenza di Schio ha costituito già dagli anni ’50 una bandiera per la presenza della nostra testata nell’Alto Vicentino. Con il trasloco di fine giugno 1989 in piazza Almerico, infatti, si lasciava la storica sede di piazzetta Garibaldi, che a sua volta era stata attiva per decenni, mentre in tempi ancor più remoti l’ufficio di corrispondenza si trovava in via Pasubio.
Analoga è la storia della sede di Thiene, dove il primo ufficio di corrispondenza fu inaugurato, lo stesso giorno di quello di Schio, il 29 giugno 1989, in corso Garibaldi, per traslocare nel 1992 nella vicina omonima galleria, dove è stato guidato per un lungo periodo da Dennis Dellai, al quale sono succeduti Giancarlo Brunori e Andrea Mason.
Per una storia che finisce, comunque, un’altra inizia. Il Giornale di Vicenza, infatti, nell’ambito di una riorganizzazione redazionale, apre oggi a Schio una nuova ampia sede, che si occuperà della cronaca di tutte le zone in precedenza coperte dai diversi uffici di corrispondenza. Si tratta di una vera e propria redazione, tecnologicamente all’avanguardia, nella quale lavoreranno diversi giornalisti e che si trova nel cuore della zona industriale, in via Lago di Lugano 15. Di fatto, quindi, il settore Provincia della nostra testata, guidato da Dennis Dellai, troverà da oggi casa nella nuova e moderna redazione altovicentina.
Molta acqua è passata sotto i ponti degli Anni ’80, da quando cioè il Giornale di Vicenza aprì il suo ufficio in piazza Almerico. Chi scrive visse il trasloco dalla sede del “piazzotto” - all’epoca retta da Pino Marchi alla cui scuola si sarebbero formati diversi redattori di ieri e di oggi del GdV - all’ufficio di piazza “del Bao”, del quale sarebbe poi stato responsabile per una quindicina d’anni, prima di passare il testimone a Mauro Sartori per analogo periodo e infine a Maria Luisa Duso.
Erano ancora gli anni delle macchine da scrivere meccaniche, degli articoli spediti con il “fuorisacco”, dei dimafoni, dei fax con la carta chimica; poi sarebbero arrivati i primi computer, i telefonini, le foto digitali, internet. Il resto è attualità.
Da oggi, quindi, una nuova avventura per tante nuove notizie da scrivere e pagine da riempire.