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Schio

«Non è un killer». Torna libero dopo 2 anni

L'avvocato Josipa Salm-Francki, Serghei Nilov e l'avvocato Frank Zindler, fuori dal carcere di Berlino
L'avvocato Josipa Salm-Francki, Serghei Nilov e l'avvocato Frank Zindler, fuori dal carcere di Berlino
L'avvocato Josipa Salm-Francki, Serghei Nilov e l'avvocato Frank Zindler, fuori dal carcere di Berlino
L'avvocato Josipa Salm-Francki, Serghei Nilov e l'avvocato Frank Zindler, fuori dal carcere di Berlino

Serghei Nilov non è l'assassino di Frank Eberl, l'imprenditore edile tedesco ucciso a Berlino il 3 marzo 1998. Per il 59enne operaio moldavo, residente a Schio, si chiude così un incubo giudiziario durato più di vent'anni. La clamorosa svolta nella vicenda è arrivata ieri mattina nel corso di una delle udienze del processo istruito dalla procura di Berlino nei confronti di Nilov. Ad autoaccusarsi dell'omicidio di Eberl, appaltatore freddato con tre colpi di pistola (uno alla schiena e due alla testa) è stato Vaeceslav Andrienco, connazionale e all'epoca dei fatti collega di Serghei Nilov, che davanti al tribunale berlinese, ieri, tra lo stupore generale, ha confessato il delitto spiegando che si è trattato di un omicidio su commissione. A ordinargli l'assassinio sarebbe stato un altro imprenditore, di origine inglese, entrato in conflitto con Eberl, che all'epoca dei fatti aveva 38 anni. Dopo la testimonianza di Andrienco, Nilov, difeso dagli avvocati Matteo De Meo, Claudio Mondin e dai loro colleghi tedeschi Josipa Salm-Francki e Frank Zindler, è stato immediatamente scarcerato. Il suo ritorno in Italia e quindi a Schio, dove vive in via San Rocco, è previsto per venerdì dopo che avrà partecipato all'ultima udienza del dibattimento che si era aperto lo scorso gennaio.

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