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Morto in galleria. «Voglio chiarezza»

Il cantiere della Pedemontana sotto sequestro dopo il mortale
Il cantiere della Pedemontana sotto sequestro dopo il mortale
Il cantiere della Pedemontana sotto sequestro dopo il mortale
Il cantiere della Pedemontana sotto sequestro dopo il mortale

Un solo nome risulta iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo in merito alla morte dell’operaio di 54 anni Sebastiano La Ganga: è quello del capocantiere Luigi Cordaro del Consorzio Sis che sta realizzando il tratto di superstrada Pedemontana che interessa l’area maladense.

Un atto dovuto quello disposto dall’autorità giudiziaria, che ieri ha dato il nulla osta alla sepoltura del lavoratore messinese. La famiglia intende trasferire la salma in aereo alla volta della Sicilia, con lo scopo di porgergli l’ultimo saluto a Venetico, suo paese di origine e dove risiedono molti parenti e amici, decine dei quali hanno ancora ieri fatto giungere parole di cordoglio alla figlia Eleonora sui social per la perdita di “Ciano”, il diminutivo con cui veniva chiamato. Un uomo stimato e benvoluto da tutti, sia sul posto di lavoro che dalle sue parti, nel messinese.

I circa 600 colleghi del cantiere hanno confermato l’intenzione di devolvere parte della loro paga alla famiglia La Ganga: una colletta che sta ricevendo un’adesione totale e che servirà a dare sostegno economico immediato ad un nucleo familiare che si ritrova ora senza la principale fonte di sostentamento.

Secondo quanto riferito dallo Spisal dell’Ulss 4 «l'infortunio è stato causato dal distacco improvviso di massi dalla volta della galleria investendo il lavoratore che si trovava all'interno della cabina di guida di un escavatore. La dinamica dell'infortunio è ancora in corso di accertamento. La parte della galleria oggetto dell'infortunio è stata posta sotto sequestro per consentire l'esecuzione degli accertamenti tecnici necessari alle indagini. Il tipo di lesione riportata è: politraumatismo gravissimo da schiacciamento».

La moglie Maria Grazia Carauddo, venuta ad abitare a Valdagno per essere accanto al marito, è molto addolorata: «Mio marito era un lavoratore esperto, non ha mai avuto alcun incidente in tanti anni di lavoro». La Ganga aveva operato anche nella galleria sotto il monte Bernuffi a Trissino, per restare in zona. «Al di là del dolore e la sofferenza per la sua scomparsa, voglio assolutamente che sia fatta chiarezza sulla dinamica dell’incidente. Questo è quanto chiederò subito», h riferito la moglie all’’avvocato Nicola Mele che tutelerà gli gli interessi della famiglia La Ganga durante l’inchiesta in corso.

I colleghi del villaggio di Brogliano, ancora scossi per quanto accaduto: « È stata una fatalità, poteva capitare a ciascuno di noi all’interno del tunnel. L’operazione che stavamo eseguendo era di routine ma eseguita con estrema attenzione, dati i pericoli esistenti. E Sebastiano stava usando l’’abituale cautela. Il masso si è staccato all’improvviso e in maniera assolutamente imprevedibile».

Il pm Serena Chimichi, non prevedendo ulteriori accertamenti, ha concesso il nulla osta per le esequie ma la data non è ancora stata fissata. Prima c’è da organizzare il trasferimento della salma in Sicilia.

Aristide Cariolato Mauro Sartori

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