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Manca un medico, Diabetologia in tilt

La sede dell’Associazione Diabetici Alto Vicentino che ha denunciato i disagi. ARCHIVIO
La sede dell’Associazione Diabetici Alto Vicentino che ha denunciato i disagi. ARCHIVIO
La sede dell’Associazione Diabetici Alto Vicentino che ha denunciato i disagi. ARCHIVIO
La sede dell’Associazione Diabetici Alto Vicentino che ha denunciato i disagi. ARCHIVIO

Un medico va in pensione e, in attesa che venga sostituito, la Diabetologia rischia di andare in tilt, con liste di attesa allungate e una serie di attività sospese. La denuncia arriva dall’Associazione Diabetici Alto Vicentino, preoccupata per i disagi che si sono manifestati con l’inizio del nuovo anno per i pazienti che quotidianamente usufruiscono del servizio. «La mancata nomina di un nuovo medico - lamenta il direttivo - ha generato disagi nell’Unità Operativa di Diabetologia e siamo preoccupati per il futuro del servizio». «Ci risulta che la direzione generale dell’Ulss7 non abbia ancora scelto il medico che dovrà sostituire il professionista andato in pensione a fine ottobre - spiega il presidente Renato Filippi - nonostante da mesi vi sia il parere favorevole della Regione per la sostituzione». La carenza di organico ha generato una serie di limitazioni al servizio, in passato premiato dalla Regione per la sua efficienza: «Con l’organico ridotto, lo staff sanitario dell’Unità Operativa garantisce le prime visite, le urgenze, le visite per le persone insulino-trattate e scompensate - precisa Filippi -. Di conseguenza tutte le numerose visite di controllo previste dall’attuale P.D.T.A. sono mediamente prorogate di sei mesi dalla data concordata. Sono inoltre sospese le attività di alcuni ambulatori come ecodeppler, TSA, ecografie alle donne in gravidanza. C’è stata una riduzione degli accessi per consulenza da parte dei medici diabetologi all’ospedale di Santorso dove sono ricoverate persone diabetiche affette da altre patologie: ne deriva un possibile allungamento dei tempi di degenza». Dopo la chiusura dell’ospedale De Lellis, ora Casa della Salute, l’unità operativa di diabetologia non è stata trasferita a Santorso ma è rimasta a Schio come servizio territoriale previsto dalla legge regionale: «Il servizio è stato istituzionalizzato dall’allora direttore generale Domenico Mantoan, e nell’ultimo decennio l’associazione è divenuta parte integrante del servizio - prosegue Gianluigi Piva, diabetico guida -. I diabetici nel distretto 2 sono 11.200 di cui 730 sono iscritti alla nostra associazione e di questi un centinaio sono giovani con meno di 30 anni. Ogni mese registriamo circa 200 accessi nella nostra sede dove abbiamo una ventina di volontari e diabetici guida che operano in collaborazione con lo staff medico e infermieristico». «Negli ultimi dieci anni - ricorda Filippi- abbiamo finanziato interventi a sostegno delle attività dell’unità operativa attraverso l’acquisto di quattro dispositivi medici, materiale per attività motoria e raccolto contributi per permettere convenzioni con uno psicologo per un totale di oltre 50 mila euro». I membri dell’associazione lanciano un appello alla dirigenza dell’Ulss7: «Servono azioni e fatti concreti per garantire la qualità dell’assistenza. Non vorremmo che, se lasciata in questo limbo, l’unità operativa di diabetologia andasse incontro ad un lento e inesorabile smantellamento». Ma arrivano le rassicurazioni del commissario dell’Ulss 7 Bortolo Simoni: «Comprendo le preoccupazioni dell’associazione, ma assicuro che c’è la volontà di ripristinare l’organico. Abbiamo l’autorizzazione della Regione per la selezione di un nuovo medico, ma abbiamo dato priorità alla selezione di personale per le tre medicine che hanno pazienti acuti e per il pronto soccorso di Santorso e Bassano. Presto assegneremo anche il posto per l’unità operativa di diabetologia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

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