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San Vito di Leguzzano

Trovato morto in casa a 42 anni. Lo scoprono gli amici dopo due giorni

Trovato morto in casa dopo l’allarme degli amici. Sono tutte da chiarire le cause del decesso di Andrea Gobbi, 42 anni, operaio metalmeccanico, che abitava a San Vito di Leguzzano dallo scorso mese di luglio dopo essersi trasferito da Schio. Il dramma è stato scoperto martedì pomeriggio, ma il decesso potrebbe essere avvenuto almeno due giorni prima. La tragedia è accaduta all’interno del cortile di via Gabriele D’Annunzio 25-27, dove già qualche tempo fa era stata trovata una vittima nella sua abitazione. 

Viveva da solo

Gobbi viveva solo e lavorava alla Comi di Schio. Era nato a Mira, in provincia di Venezia, dove abitano ancora i suoi genitori, mentre l’unica sorella risiede nella provincia di Padova. Dopo averlo chiamato più volte al cellulare senza ottenere risposta, martedì pomeriggio due amici si sono presentati alla porta del suo piccolo appartamento, situato al primo piano della palazzina. Dopo aver suonato il campanello, senza ottenere risposta, si sono allarmati e hanno deciso di chiedere aiuto, chiamando i carabinieri della stazione di Schio che sono giunti intorno alle 17. 

Soccorsi inutili

Entrati nell’abitazione i militari hanno trovato Gobbi riverso sulla scrivania, colto da probabile infarto. Inutile, a quel punto, anche l’intervento dell’ambulanza. Dopo qualche ora la salma è stata ricomposta e recuperata da un’impresa funebre di Schio. È stata informata anche la procura.

Non si era presentato al lavoro

Sotto choc i colleghi di lavoro, che avevano si erano stupiti per l’incomprensibile assenza di Gobbi già nella giornata di lunedì e, proprio per questo, qualcuno di loro ha voluto andare a capire di persona cosa potesse essergli successo. Mai avrebbero immaginato la triste sorte per quel collega con cui avevano condiviso tanto tempo, in azienda, dove aveva saputo farsi apprezzare per le sue qualità. I vicini di casa lo descrivono come una persona educata e discreta che si preoccupava di non recare disturbo. Dopo quindici giorni di ferie la scorsa settimana era rientrato regolarmente al lavoro. 

Le testimonianze dei vicini

«L’ho visto per l’ultima volta sabato mattina quando gli ho presentato mio figlio Giuseppe – racconta, ancora scossa, la vicina di casa Pia Pozzolo – e l’ho invitato a prendere un caffè con noi. Mi sembrava un po’ pallido». Col senno di poi la donna ricorda di averlo sentito tossire insistentemente domenica, ma nulla che facesse presagire al peggio. 
«Il mio orto confina con il suo - spiega Pia Pozzolo - e così ho avuto modo di parlargli più volte. Andrea mi ha raccontato che stava sistemando la cucina e che aveva trascorso un’infanzia abbastanza difficile. Quando, martedì, rientrando a casa dopo la messa delle 19, ho visto tutto quel trambusto davanti al suo portone sono rimasta molto male e il mio ricordo è andato a circa tre anni fa quando, nello stesso cortile e in circostanze analoghe, è stato trovato senza vita un altro vicino di casa». 

Viste le circostanza del decesso, anche se tutto fa ritenere che la morte sia avvenuta per cause naturali, i carabinieri hanno fatto la segnalazione all’autorità giudiziaria che, dopo aver fatto gli accertamenti, dovrà rilasciare il nulla osta per la sepoltura di Gobbi. 

Bruno Cogo e Maria Luisa Duso

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