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Maledizione finita Pronta la palestra iniziata 5 anni fa

Ragazzi giocano per ora fuori dalla palestra. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLe colonne che è stato necessario ricostruire perché pericolantiSan Francesco veglia sulla nuova struttura
Ragazzi giocano per ora fuori dalla palestra. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLe colonne che è stato necessario ricostruire perché pericolantiSan Francesco veglia sulla nuova struttura
Ragazzi giocano per ora fuori dalla palestra. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLe colonne che è stato necessario ricostruire perché pericolantiSan Francesco veglia sulla nuova struttura
Ragazzi giocano per ora fuori dalla palestra. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLe colonne che è stato necessario ricostruire perché pericolantiSan Francesco veglia sulla nuova struttura

Dopo cinque anni, finisce la maledizione della palestra di Giavenale. Poco prima dell’insediamento della prima giunta guidata da Valter Orsi, era stata posata dall’allora sindaco Luigi Dalla Via la prima pietra di un impianto dal valore di quasi 2 milioni di euro che avrebbe dovuto rapidamente servire uno dei quartieri più in espansione della città. L’azienda che aveva vinto la gara d’appalto, però, è andata in liquidazione qualche mese dopo provocando il primo, brusco, stop di quella che sarebbe stata una lunga serie di ostacoli terminati nei giorni scorsi. E creando anche uno dei primi grattacapi alla giunta. Un “problemino” che si è trascinato fino alla fine del primo mandato e su cui, come evidente dal racconto di Orsi, sono state spese molte risorse: sembra che il cantiere sia stato guidato dal primo cittadino in persona. Anche perché dopo il primo fallimento, l’arrivo di una seconda azienda ed un nuovo stop legato ad un altro fallimento, per diversi mesi è rimasta in piedi una vera e propria cattedrale nel deserto, con una trentina di piloni e 13 pilastri “abbandonati” alla mercé delle condizioni meteo e dell’usura del tempo. «Siamo intervenuti in maniera decisa, riuscendo a svincolarci dell’azienda che aveva vinto la gara senza che si bloccasse l’attività fallimentare – racconta Orsi -. Però, prima di agire, volevamo capire quale fosse la situazione del costruito ed abbiamo affidato una perizia al direttore dei lavori per certificare lo stato dei pilastri rimasti in piedi. Questa perizia ci ha detto che era tutto a posto e, al contempo, grazie al Credito sportivo sono arrivati 1,8 milioni di euro per finanziare completamente il progetto. Così abbiamo rinnovato la gara dividendola in due tronconi». «Un’azienda di Arsiero - ricorda il sindaco - ha vinto l’appalto per la struttura e gli impianti, mentre una ditta bresciana ha conquistato la gara per il tetto ergonomico in legno. Grazie ai criteri piuttosto restrittivi che abbiamo inserito nel bando, abbiamo trovato due aziende serie. Tanto serie che, poco dopo l’avvio dei lavori durante alcune fasi preliminari, ci hanno segnalato importanti anomalie che nella perizia in nostro possesso non erano emerse: abbiamo così approfondito le analisi ed è emerso che molti dei pilastri avevano l’armatura interna non legata alle fondamenta, con situazione pericolosissima senza alcuna stabilità. Quindi, siamo intervenuti abbattendo tutti i pilastrini portanti ed abbiamo ricostruito tutto provvedendo ad una nuova, grande gettata che potesse legare i pilastri portanti con le fondamenta». Un ritardo dietro l’altro, la consegna è slittata ulteriormente: «La palestra doveva entrare in funzione a settembre del 2018 per l’avvio dell’anno scolastico. L’importante è che ora la struttura ci sia e che sia anche molto bella. Con tutto quello che abbiamo passato per arrivare alla fine dei lavori, la benedizione (arrivata in una sobria cerimonia), ci voleva», conclude scherzando Orsi. E chissà se, come accade al campanile della chiesa del quartiere conosciuto come “Il centro del mondo”, a mezzogiorno la palestra non proietterà ombre. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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