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Malo

Macchinario incastrato: esplosioni in galleria Spv

Una “talpa” bloccata in uno dei tunnel accessori della Superstrada Pedemontana Veneta. È quanto accaduto a Malo, dove un mezzo meccanico impegnato nello scavo di una galleria nella quale correrà una condotta idrica è rimasto incastrato nella roccia, senza più riuscire a proseguire né a tornare indietro. Per risolvere la questione, il consorzio Sis dovrà scavare dalla parte opposta, utilizzando delle cariche esplosive, fino a raggiungere il punto in cui si trova il macchinario. Il Comune ha così emesso un’ordinanza a tutela dei residenti della zona di via Garbuiolo, chiedendo il posizionamento di sismografi per il controllo delle vibrazioni.
La vicenda ha avuto origine dal blocco della macchina. «Durante lo scavo, la talpa ha trovato un materiale che ha frenato la fresa, bloccando il macchinario - spiega il sindaco Moreno Marsetti -. Sono arrivati anche tecnici dall’estero per cercare di sbloccarlo, ma ogni tentativo si è rivelato vano». A quel punto, Sis ha dovuto trovare una soluzione alternativa. “Lo scavo della condotta idraulica delle acque di infiltrazione prevista in affiancamento alle gallerie stradali Malo risulta bloccato e, sia secondo il subappaltatore sia come emerge dal parere di un consulente esperto nominato dal consorzio Sis, non potrà essere proseguito utilizzando la tecnica di scavo meccanizzato originariamente prevista - si legge in una nota di Sis -. La soluzione progettuale per il completamento della condotta idraulica prevede la realizzazione del tratto rimanente a partire da monte in direzione del microtunnel già scavato, al fine di dare continuità alla condotta idraulica e permettere l’estrazione della macchina bloccata. Il microtunnel per il completamento della condotta idraulica avrà sezione ridotta e per la sua realizzazione sarà necessario l’esplosivo, con effetti di disturbo indotti sul soprassuolo molto contenuti”.
Il Comune si è quindi subito attivato, anche perché nella zona sono presenti due ville venete, Villa Santacà Scorzato e Villa Barco Ghellini e altri edifici di valore monumentale. Nella nuova ordinanza, il sindaco chiede quindi il posizionamento di sismografi nelle zone adiacenti lo scavo: i report del dispositivo dovranno essere trasmessi all’Amministrazione ogni 7 giorni. Le esplosioni, poi, non dovranno essere più di due al giorno e dovranno rispettare i limiti di rumorosità specificati; in più, la ditta dovrà comunicare ai residenti l’esecuzione delle volate almeno un’ora prima, così come dovrà rendere note eventuali modifiche nella programmazione degli scoppi. Infine, le detonazioni dovranno avvenire nella fascia oraria dalle 8 alle 20, dal lunedì al venerdì, e non il sabato né nei giorni festivi. «Stiamo premendo affinché i lavori finiscano rapidamente - spiega Marsetti -. Sis e la Regione si sono dimostrate collaborative verso le nostre richieste. D’altronde, per il collaudo finale dobbiamo garantire la realizzazione del condotto in cui lo scavo si è bloccato. Abbiamo chiesto l’installazione di sismografi per garantire la vivibilità dei residenti, è una forma di vicinanza nei loro confronti».

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