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Lotta alle alluvioni Mappato il territorio

Uno degli incontri.  A.L.
Uno degli incontri. A.L.
Uno degli incontri.  A.L.
Uno degli incontri. A.L.

La giunta ha incontrato i cittadini per illustrare i danni causati dalle quattro bombe d’acqua di quest’estate e raccogliere nuove testimonianze per mappare con maggiore precisione le zone del paese ritenute a maggiore criticità nel caso in cui si ripetano altri episodi di emergenza meteo. L’assessore ai lavori pubblici Renzo Priante e il geometra dell’ufficio tecnico Fabio Santerini hanno illustrato con mappali e fotografie allagamenti di campi e piani interrati di abitazioni, intasamenti di pozzetti e altri disagi avvenuti soprattutto il 31 luglio e poi il 2 agosto. Lo scopo è stato innanzitutto di raccogliere ulteriore documentazione per richiedere il riconoscimento da parte della Regione Veneto lo "stato di emergenza" in quanto i termini di presentazione di tale documentazione era in scadenza proprio in questi giorni. Il primo cittadini Franco Balzi ha poi chiesto ai cittadini di collaborare con l’amministrazione locale, di informarla di eventuali criticità presenti sul territorio per permettere sopralluoghi e interventi, ma anche di monitorare gli enti terzi a cui è preposta la manutenzione del territorio, come i fossati e pozzetti. Sono infatti 4 gli enti terzi che operano a Santorso per la manutenzione del territorio: il Servizio Forestale Regionale, il Genio Civile, il Consorzio di Bonifica APV e Viacqua. «Noi lavoriamo per coordinare tutti gli enti, sollecitiamo gli interventi ma voi potete aiutarci a capire se ci sono delle criticità», ha detto il sindaco invitando i cittadini ad una sorta di controllo sul lavoro svolto da terzi. In effetti alcuni cittadini hanno esposto diverse problematiche tra cui l’abbandono dello sfalcio dell’erba nei fossati o la scarsa pulizia delle tubazioni che portano ai pozzetti dove si sono verificati intasamenti dovuti ad esempio alla crescita di radici all’interno delle tubazioni come accaduto in via Pranon. «La pulizia di una caditoia stradale costa al Comune 22 Euro cadauna – ha detto il sindaco - e abbiamo contato 1700 pozzetti in tutto il paese. Il costo è dovuto principalmente allo smaltimento del materiale sedimentato al suo interno che in una caditoia normale si aggira intorno agli 80-100 Kg. Si tratta di rifiuti speciali di cui si devono occupare ditte specializzate, non è compito del cittadino pulirli, anzi è vietato farlo per la sua pericolosità. È chiaro che quando succedono questi eventi eccezionali e quest’anno sono capitati ben 4 volte, il nostro operaio comunale preposto alle emergenze non può far fronte da solo a tutte le richieste, per questo dobbiamo agire preventivamente. Voi potete mantenere pulita la superficie delle griglie, avvisare in caso di ostruzione, dobbiamo sviluppare uno spirito di partecipazione». Le serate si sono concluse con la presentazione del progetto Life Beware volto a migliorare la sicurezza del territorio proprio in caso di alluvioni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.L.

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