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Lite sul presepe anti discriminazioni

Il presepe allestito nella chiesa di Enna, con il muro contro le discriminazioni davanti alla capanna
Il presepe allestito nella chiesa di Enna, con il muro contro le discriminazioni davanti alla capanna
Il presepe allestito nella chiesa di Enna, con il muro contro le discriminazioni davanti alla capanna
Il presepe allestito nella chiesa di Enna, con il muro contro le discriminazioni davanti alla capanna

Mauro Sartori Silvia Dal Ceredo I gruppi giovanili parrocchiali allestiscono, nella chiesa di Enna, un presepe tradizionale nei suoi personaggi ma con una differenza che balza all’occhio: davanti alla capanna che accoglie la Sacra famiglia c’è un muro di mattoni innalzato a causa dell’ignoranza, della paura, di omofobia, xenofobia, fake news, rifiuto, intolleranza, diversit, guerra e silenzio. Un muro da abbattere per arrivare a Gesù bambino, che è piaciuto all’amministrazione comunale turritana, tanto da invitare tutti a visitarlo nel suo profilo social. Ma che ha scatenato la protesta di chi vi vede un attacco politico a Salvini e Meloni. A provocarla il consigliere comunale scledense Alex Cioni, turritano di origine e ora leader di PrimaSchio. Se la prende non solo con chi lo ha realizzato ma anche con chi governa il paese, ovvero una giunta di centro destra con cui dovrebbe, in linea teorica, andare d’accordo. «Ecco l'ennesimo presepio pensato ovviamente dai buoni con il chiaro intendo di dispensare gratuiti messaggi di fraternità - afferma Cioni - conditi immancabilmente da strumentali insinuazioni politiche. Se consideriamo che la narrazione dominante eterodiretta dal mainstream e veicolata dalle sinistre è di ritenere che i costruttori dei muri siano i cosiddetti sovranisti capitanati da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, è naturale chiedersi se questa raffigurazione della Natività pensata ad Enna in quel di Torrebelvicino non sia anch'essa una conseguenza della medesima narrazione.Che c’entri qualcosa la politica e le idee personali degli ideatori? Mah! Persino l'ignoranza è descritta nel presepio come un muro da abbattere. Della serie: se non la pensi come me, sei automaticamente un grezzo ignorante populista. La mia è forse un'interpretazione fantasiosa?» Per Cioni sarebbe bastato un presepe tradizionale, «ma mi rendo conto che occupare persino il Natale per finalità oggettivamente faziose è divenuto un'operazione legittimata dal capo della Chiesa cattolica. Eppure, in questo modo l'iconografia della Natività viene manipolata per finalità tutt'altro che nobili e che nel contempo alimentano polemiche». Sui social i commentatori si dividono. Intanto il sindaco replica: «Il presepe - spiega il sindaco Emanuele Boscoscuro - così com’è realizzato potrebbe prestarsi a diverse possibili interpretazioni perché contiene numerose e significative idee, nonché spunti di riflessione, ma sta in chi osserva trarre le proprie conclusioni. Le parole proposte nel muro sono dei concetti neutri, generali e condivisibili, non ci sono scritte cose come ad esempio “barconi, “profughi” o altro che possa esprimere una connotazione politica. La rappresentazione è stata realizzata dai gruppi parrocchiali giovanili di Enna e Torre, con l’aiuto di alcuni volontari. Ha partecipato anche una nostra consigliera di maggioranza e tutto si è svolto in un clima di serenità». D’altronde, come qualcuno ha sottolineato, Giuseppe e Maria erano profughi di due millenni fa, arrivati a Betlemme per sfuggire alla strage degli innocenti voluta da Erode. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori Silvia Dal Ceredo

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