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La protesta: «Giù le mani dal Leogra»

La protesta di ieri mattina lungo il torrente Leogra
La protesta di ieri mattina lungo il torrente Leogra
La protesta di ieri mattina lungo il torrente Leogra
La protesta di ieri mattina lungo il torrente Leogra

In 50 hanno partecipato al sit-in contro lo sfruttamento del torrente Leogra. Il comitato Solidarietà con la Natura, i pescatori di Valli, l’amministrazione comunale col sindaco Carlo Bettanin e tutti gli assessori della giunta, oltre al consigliere regionale Cristina Guarda e numerosi cittadini. La protesta ha avuto luogo all’imbocco della “via dell’acqua” , percorso simbolo del territorio. «Abbiamo deciso di aderire perché siamo stanchi di combattere da soli questa battaglia contro i mulini a vento – ha detto il vicesindaco Federico Pozzer – oggi in tutta Italia si stanno svolgendo oltre 100 manifestazioni come la nostra, segno che tutta l’Italia è stanca di questo vergognoso business delle centraline idroelettriche. Un settore che si nasconde dietro al dito degli “investimenti verdi”, ma che in realtà nasconde lauti profitti derivanti dai ricchi incentivi che lo Stato dà per questi progetti che distruggono i fiumi e torrenti italiani. Il Leogra è già derivato per oltre il 90% del suo corso, e a breve verrà approvata una nuova centralina in contrada Castellani». «Oggi siamo qui per ribadire la nostra opposizione ad ogni impianto idroelettrico sul Leogra – ha aggiunto il sindaco Bettanin – a breve porteremo un’istanza anche in Unione montana per fare fronte comune contro questi imprenditori che mirano solo allo sfruttamento delle risorse pubbliche per trarre profitti».«Sono vicina alla comunità i Valli in questa battaglia – ha aggiunto la consigliere regionale Cristina Guarda – queste manifestazioni servono a far sentire la voce dei tanti cittadini arrabbiati». «I cittadini di Valli si sentono mancati di rispetto – ha concluso il presidente dei Pescatori, Adriano Caprin – noi qui viviamo lavorando sul territorio per tenerlo in buono stato e fruibile. A questi signori ciò non interessa, arrivano e propongono progetti che non tengono minimamente in conto del territorio e della sua fragilità. Non smetteremo mai di combatterli». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

M.SAR.

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