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La carica dei 600 per dire basta all’odio razziale

La grande folla in piazza Moro per seguire gli interventi.  S.D.C.
La grande folla in piazza Moro per seguire gli interventi. S.D.C.
La grande folla in piazza Moro per seguire gli interventi.  S.D.C.
La grande folla in piazza Moro per seguire gli interventi. S.D.C.

Una grande folla come a Torrebelvicino non si vedeva da tempo. A smuovere la coscienza collettiva antifascista, e non solo, è stato l’oltraggioso manifesto affisso proprio nella giornata della memoria sulla bacheca del Pd, con svastica e richiamo alla riapertura dei forni crematori. «È ora di dire basta all’indifferenza e bisogna farlo subito – sono state le parole di Ionio Cattozzi dell’Anpi Torre - altrimenti saranno ben altre le cose che ci ritroveremo ad affrontare in un prossimo futuro, che non un manifesto delirante». Lotta all’intolleranza e al negazionismo, risveglio delle coscienze, valori costituzionali e difesa della libertà sono stati i capisaldi del comizio di piazza. Almeno 600 attivisti di ogni età si sono radunati in paese, con presenze da tutti i comuni limitrofi e pure dal capoluogo vicentino, per la manifestazione organizzata dalle sezioni turritane di Anpi, Arci e Pd. Il lungo corteo con in testa un grande striscione riportante la scritta “Basta odio” è partito dal piazzale della Casa del Popolo, per poi percorrere le vie centrali, tra bandiere sventolanti e le note di “Bella Ciao”, fino ad arrivare in piazza Moro di fronte al municipio, dove c’è stato spazio per numerosi interventi e riflessioni. Ad accogliere la folla è stato il sindaco Emanuele Boscoscuro che ha ribadito «il rifiuto e la condanna per i gesti di ignoranza, volgarità e odio come quello accaduto di recente. E stato uno shock leggere quelle abominevoli parole. Non c’è nulla di più lontano dagli ideali della nostra comunità. Auspichiamo che l’attivismo nel manifestare la propria indignazione possa agire sempre di più contro l’intolleranza». Per l’Anpi, presente con numerose sezioni e con il presidente vicentino Danilo Andriollo, è intervenuto il caposezione turritano Cattozzi, che ha sottolineato « i troppi episodi di matrice fascista presenti ai nostri giorni» e l’importanza di «combattere l’indifferenza, di non voltare le spalle di fronte al razzismo», citando anche Liliana Segre ammonendo che «la democrazia si perde pian piano». La politica locale si è fatta sentire nelle parole del capogruppo della lista Belvicino, Flavio Cristofori, che ha paragonato «l’odio ad una malattia, un virus che bisogna combattere e sconfiggere», ricordando poi le numerosi lapidi dei giovani morti per la libertà sparse sul territorio. Dall’Arci Torre hanno ribadito invece l’urgenza «di ritenere l’antifascismo un impegno che oggi deve diventare quotidiano». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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