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Schio

La balaustra è pericolante. Transenne blindano il duomo

Messa in sicurezza anche l’area sottostante il duomo di Schio (Fotoservizio StudioStella/Ciscato)
Messa in sicurezza anche l’area sottostante il duomo di Schio (Fotoservizio StudioStella/Ciscato)
Messa in sicurezza anche l’area sottostante il duomo di Schio (Fotoservizio StudioStella/Ciscato)
Messa in sicurezza anche l’area sottostante il duomo di Schio (Fotoservizio StudioStella/Ciscato)

La balaustra dell’imponente duomo di San Pietro presenta alcuni cedimenti strutturali. Per questo motivo, dopo una protezione provvisoria, nei giorni scorsi sono state allestite lungo le due scalinate e nel parapetto centrale delle alte transenne per mettere in sicurezza tutta l’area, in particolar modo per evitare che fedeli e visitatori, si appoggino nella balconata centrale per ammirare il panorama che offre l’ampia terrazza che si trova di fronte alla chiesa. Infatti anche alcune colonnine che ornano la balconata sono instabili: tempo fa qualcuna è stata sostituita o riparata. Tempo fa si parlava, anche, di una serie di lavori per ripulire la facciata, le colonne e le scalinate dell’edificio sorto nel decimo secolo che venne completamente ricostruito nella metà del 1400, ma al momento le tempistiche sono ancora tutte da decifrare.

Sicurezza. «Quello che abbiamo fatto nei giorni scorsi - ha spiegato l’arciprete mons. Carlo Guidolin - è stata la messa in sicurezza della grande balaustra; inizialmente avevamo collocato delle transenne provvisorie, quindi abbiamo transennato anche le scalinate con grate metalliche più alte proprio per evitare che qualcuno oltrepassi l’ostacolo». Quindi al momento non sono previsti interventi strutturali. «Purtroppo al momento attuale non possiamo fare progetti e indicare delle date e tanto meno fare dei preventivi: per il momento ci occupiamo della sicurezza più che della bellezza. Se qualcuno pensava che le transenne fossero un primo passo per l’inizio dei lavori devo purtroppo ricordare che, al momento, non sono previsti altri interventi strutturali». In effetti lo scorso anno, in pieno inverno, alcuni ragazzi stavano tranquillamente passeggiando sul parapetto (alto circa 15 metri dal piazzale sottostante), una bravata che poteva costare molto cara. Anche per questo ora c’è una protezione in più. 

Le prospettive. Il duomo, oltre alle funzioni religiose, per anni ha ospitato il festival organistico che ha visto succedersi al grande organo Mascioni organisti di fama internazionale sotto la direzione artistica del prof. Giuseppe Piazza promotore delle stagioni organistiche iniziate nel 1963 e proseguite fino al 2012. I lavori di ammodernamento erano stati richiesti e pensati qualche anno fa in occasione del bicentenario della consacrazione del duomo avvenuta il 6 gennaio 1820 quando l’allora arciprete di Schio Giuseppe Manfrin Provedi, appena ordinato vescovo di Chioggia, consacrò con una maestosa cerimonia il duomo di San Pietro. Nel 2020 ci fu il bicentenario e fu celebrato da un altro arciprete di Schio, mons. Adriano Tessarollo che, con una curiosa coincidenza, anche lui era vescovo della diocesi chioggiotta. Purtroppo, a causa della difficoltà di reperire fondi e l’arrivo della pandemia le intenzioni sono rimaste nel cassetto e difficilmente potranno essere realizzati in tempi brevi. Tra l’altro per poter intervenire sul tempio servono anche l’approvazione e il benestare della Sovrintendenza ai beni culturali, sia per la messa in sicurezza sia per la pulizia da muffe e smog che hanno attecchito il colonnato e il grande muraglione in pietra che cela il colle Gorzone dove è sorta la prima chiesa. Ma oggi le difficoltà maggiori per realizzare i lavori sono rappresentate dal reperimento dei fondi che, data la particolarità dell’intervento, non saranno pochi. 

 

Paolo Terragin

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