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Schio

L’ombra della malavita sull’omicidio di Nadia

L'ombra delle organizzazioni malavitose locali attorno al movente della barbara uccisione di Nadia De Munari, la missionaria laica che gestiva scuole ed asili a Nuevo Chimbote in Perù per conto dell’Operazione Mato Grosso. Gli inquirenti, che ancora ieri hanno messo sottosopra la stanza della 50enne originaria di Giavenale, alla ricerca di indizi, dispiegando al centro “Mamma mia” ben 17 fra criminologi, biologi e tecnici per i rilievi, sospettano che si sia trattato di un assassinio dimostrativo, un avvertimento anche alle autorità governative, impegnate nella lotta alla criminalità organizzata.

Ci sarebbero storie legate a sequestri di beni e terreni affidati poi ad associazioni umanitarie, un po’ come succede in Italia con quanto viene sequestrato alle mafie.Il sindaco Valter Orsi, da noi interpellato, afferma di essere in attesa di notizie: «Il filo diretto con la Farnesina per seguire gli sviluppi rimane costante - spiega - ma non mi sono state segnalate novità».  Però i media peruviani parlano di 15 persone, fra cui alcuni minorenni, la cui posizione è al vaglio della polizia. E fra loro ci sarebbero appunto elementi legati alla malavita. 

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