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Schio

Iscritti triplicati ma sono solo nove. A rischio chiusura la scuola del Tretto

Il caso: a Sant’Ulderico si è arrivati a nove iscrizioni, meglio dell’anno scorso, ma sempre insufficienti.
Nella foto d’archivio della primaria di Sant’Ulderico del Tretto
Nella foto d’archivio della primaria di Sant’Ulderico del Tretto
Nella foto d’archivio della primaria di Sant’Ulderico del Tretto
Nella foto d’archivio della primaria di Sant’Ulderico del Tretto

Triplicano gli iscritti, ma non bastano. Alla scuola ad indirizzo ambientale di San Ulderico si passa da tre iscritti dello scorso anno a nove, ma il numero minimo non viene raggiunto e se il trend prosegue il rischio di chiusura del plesso potrebbe diventare realtà. Tuttavia non sarà una decisione comunale.

La classe prima della primaria Giovanni XXIII di Sant’Ulderico è in bilico, quindi, anche quest’anno. La scuola, che ha come obiettivo quello di coltivare negli alunni i valori e le conoscenze dell’ambiente, inteso sia in senso naturalistico che culturale, sembra non piacere ai residenti del quartiere che preferiscono portare i figli in città, in scuole più grandi. Infatti su nove iscrizioni pervenute, una arriva dalla località, le restanti da altre aree scledensi e una da fuori città.

Senza dubbio una risposta migliore rispetto allo scorso anno, ma non sufficiente poiché il provveditorato impone numeri minimi per ogni classe, fatta eccezione per le scuole di montagna, che però non includono l’area del Tretto.

Una scuola a indirizzo ambientale

L’indirizzo ambientale era nato da alcuni docenti proprio per salvare la primaria e per valorizzare la struttura nel territorio in cui si trova. «Il Comune in questi ultimi due anni, ma specialmente nell’ultimo, ha cercato di far conoscere il più possibile la scuola, ma il numero di iscritti arrivati non è sufficiente - spiega l’assessore ai servizi educativi Anna Donà -. Servono 15 bambini per far partire una classe, ma il provveditorato non ha ancora inviato né l’organico di diritto né quello di fatto, pertanto bisogna attendere le nomine per capire se sarà eventualmente possibile far partire la prima con questi numeri o fare un accorpamento con più classi come era già stato fatto. La partita è ancora aperta e non c’è nulla di deciso». 

«Come amministrazione ci siamo dati molto da fare per promuovere le iscrizioni in questa scuola. Abbiamo realizzato molte iniziative sia a livello di scuola sia altre di carattere turistico per il Tretto facendo base alla scuola in modo che potesse essere conosciuta per l’offerta formativa particolare. Ci siamo confrontati più volte con la dirigente scolastica chiedendole di fare il possibile per mantenere aperta la sede, ma anche lei deve misurarsi con le risorse umane che mette a disposizione l’ufficio scolastico provinciale il quale agisce in base alle norme. Vedremo quando saranno nominati gli organici, intanto deve finire l’anno scolastico in corso». Nel momento in cui i residenti del Tretto non iscrivono al Tretto è difficile però tenere aperta una scuola

Il commento dell’assessore ai servizi educativi 

«Posso comprendere le motivazioni per cui i ragazzi vengono portati a valle, molto spesso le famiglie hanno bisogno di appoggio di nonni o zii per andare a prenderli al pomeriggio, o per far fare attività extra scolastiche, ed è più pratico averli in centro città. Il rischio però sul futuro della scuola c’è. È una valutazione che si farà il prossimo anno se non partirà una nuova classe prima. Una cosa è certa, le classi in corso finiranno il loro ciclo di studi, ma se continueranno a non partire classi prime chi di dovere farà delle riflessioni. È una decisione dell’ufficio scolastico provinciale e che comunque si rifà alle norme», conclude l’assessore Donà.

 

Rubina Tognazzi

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