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All'ospedale di Santorso

Intervento al cuore col Gps. Donna salvata

L’operazione salvavita, con un sistema di mappatura del cuore, eseguita dal dottor Morani su una paziente.
Giovanni Morani, il direttore unità di cardiologia di Santorso
Giovanni Morani, il direttore unità di cardiologia di Santorso
Giovanni Morani, il direttore unità di cardiologia di Santorso
Giovanni Morani, il direttore unità di cardiologia di Santorso

Un intervento salvavita, condotto con metodi e tecnologie all’avanguardia, su una paziente di 80 anni con una malformazione cardiaca congenita. È stato eseguito all’ospedale di Santorso dall’equipe di cardiologia guidata dal dottor Giovanni Morani. Un’operazione complessa, resa possibile anche da un innovativo sistema che consente di operare attraverso una mappatura dell’interno del cuore. 

Una complessa malformazione cardiaca

Tutto inizia quando una paziente di 80 anni di Schio viene portata al pronto soccorso di Santorso per una forte tachicardia. La situazione è complessa, tanto che i medici devono intervenire con uno shock elettrico per ripristinare il ritmo regolare del cuore. Una volta stabilizzata la paziente, i medici hanno scoperto come fosse affetta da una cardiopatia congenita complessa, per risolvere la quale si era già sottoposta ad un intervento chirurgico. La situazione clinica, inoltre, non permetteva ai medici di operare come avviene di norma in questi casi, cioè con l’introduzione di un catetere dalla vena femorale, fino ad arrivare al cuore. Da qui l’esigenza di cambiare approccio, adottando una procedura normalmente utilizzata solo nei centri specializzati. 

L'intervento chirurgico

«Abbiamo utilizzato come accesso la vena succlavia, sulla spalla - spiega il dottor Morani, direttore dell’unità operativa complessa di cardiologia dell’ospedale di Santorso - e da qui siamo arrivati con tre cateteri al cuore passando per la vena cava superiore, da sopra il cuore anziché da sotto. Può sembrare una banalità ma non lo è, perché tutti i cateteri sono studiati per l’accesso dalla vena cava inferiore, che è la procedura standard, inoltre durante la procedura i riferimenti anatomici sono completamente diversi». 

Il sistema di mappaggio del cuore col Gps

Durante l’intervento, un aiuto fondamentale è arrivato da un sistema di mappaggio elettroanatomico, basato su un sofisticato sistema di localizzazione spaziale Gps mediante campo elettromagnetico, una tecnologia di derivazione militare che consente di ricostruire dall’interno l’anatomia delle camere cardiache. «La disponibilità di questa apparecchiatura a Santorso - sottolinea il dottor Morani - è stata un aspetto decisivo. Fino ad un paio di anni fa un paziente con queste caratteristiche avrebbe dovuto spostarsi verso i grandi centri di riferimento, mentre oggi a Santorso siamo in grado di affrontare anche casi complessi come questo». 

La paziente è stata dimessa dopo pochi giorni

Con il supporto del sistema “Carto”, l’equipe di elettrofisiologia, composta, insieme al dottor Morani, dai dottori Antonio Pepe e Giampaolo Berton, ha localizzato il punto critico che causava la tachicardia, vicino alla zona cicatriziale sede del precedente intervento. Il circuito elettrico anomalo è stato quindi eliminato. La paziente è stata dimessa dopo pochi giorni. Le è stato inoltre impiantato sottopelle un mini apparecchio in grado di controllare h24 il battito cardiaco e di comunicare le rilevazioni, tramite wireless, ad un trasmettitore che a sua volta invia i dati all’ospedale. 

 Il direttore generale dell’Ulss 7

«Questo è un caso emblematico della grande crescita della cardiologia di Santorso nell’ultimo anno e mezzo - sottolinea il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza - una crescita coincisa con l’arrivo del dottor Morani e che abbiamo sostenuto acquistando nuove tecnologie, certi di creare così un volano che rendesse il reparto non solo in grado di assistere in modo più efficace i pazienti, ma anche più attrattivo nei confronti dei giovani specialisti e specializzandi, come in effetti è stato. Oggi la cardiologia di Santorso è una realtà di alto profilo e ha tutte le risorse e l’entusiasmo per continuare a crescere». 

 

Matteo Carollo

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