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In ospedale con il coltello conficcato nella scapola

L’area di via Baccarini dov’è avvenuta l’aggressione con il coltello.  FOTO DONOVAN CISCATO
L’area di via Baccarini dov’è avvenuta l’aggressione con il coltello. FOTO DONOVAN CISCATO
L’area di via Baccarini dov’è avvenuta l’aggressione con il coltello.  FOTO DONOVAN CISCATO
L’area di via Baccarini dov’è avvenuta l’aggressione con il coltello. FOTO DONOVAN CISCATO

Accoltellato alla schiena da due aggressori. Un oscuro e sanguinoso episodio di violenza su cui i carabinieri della Compagnia di Schio stanno indagando. È accaduto nei giorni scorsi nell’area di via Baccarini, vicino alla stazione ferroviaria, dove c’è la fermata degli autobus, utilizzata da centinaia di studenti e pendolari nell’ottica dello scambio gomma-rotaia. L’episodio è comunque avvenuto in tarda sera, quando l’oscurità era già scesa e non c’era gran movimento in zona, anche perché il negozio adiacente era già chiuso. Un uomo di origini magrebine, residente a Valli del Pasubio, regolare in Italia e con un’occupazione stabile e senza precedenti, è stato pugnalato alle spalle con violenza. La lama gli si è conficcata nella scapola tanto che il Suem lo ha recuperato così e lo ha immediatamente portato all’ospedale Alto vicentino di Santorso dov’è stato sottoposto alle prime cure e dove gli è stato estratto il coltello. La lama, fortunatamente, non era conficcata in profondità e non aveva leso organi vitali, sicché il ferito se l’è cavata con medicazioni, punti di sutura e pochi giorni di prognosi. Ai militari l’aggredito non ha saputo spiegare un motivo reale del gesto, citando un battibecco sorto per motivi personali futili, ma ha affermato di essere stato affiancato da due o tre persone, ma solo due lo avrebbero colpito, fuggendo poi e lasciandolo sul posto. Non ha saputo fornire un’identità degli aggressori ma solo che dovrebbero essere stranieri che vivono attualmente a Schio. Sulla sua testimonianza e sulla possibile disponibilità di immagini filmate da telecamere di sorveglianza poste in zona centrale possono contare, per ora, i carabinieri, per tentare di arrivare ad identificare i colpevoli, i quali rischiano grosso, perché il fendente alla schiena, in certi casi, può essere considerato un tentato omicidio, anche se poi le ferite non sono state particolarmente gravi. L’ipotesi minore resta comunque quella di lesioni gravi, abbinata al porto abusivo di armi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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